No al colpo di mano di Bofrisco su “Stamina”. Intervenga Lorenzin per mantenere i controlli nazionali

Filomena Gallo

Lunedì 5 agosto alle ore 17  al Senato sarà in discussione la conversione in legge del cosiddetto “Decreto del fare” (“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia (Approvato dalla Camera dei deputati) (974)”

Con l’emendamento proposto dalla sen. Bonfrisco all’art. 43 del citato disegno di legge, si cerca di  trasferire alla Regioni la competenza in materia di cosiddette “terapie compassionevoli” proprio nel momento in cui le istituzioni nazionali stanno penando nel trattare il clamoroso “caso Stamina”, cioè uno dei tentativi -internazionalmente sempre più diffusi- di spacciare per “cure” e per “scienza” delle pratiche che nulla hanno a che vedere con il metodo scientifico. Un caso che, seppur tardivamente,  il Parlamento con una legge temporanea ha deciso di sottoporre a stringente verifica sperimentale. 

L’emendamento Bonfrisco punta a far saltare ogni possibilità di controllo nazionale contro i ciarlatani “staminali” di oggi e di domani, cercando di eludere le norme in materia di terapie compassionevoli.

La materia è infatti regolata da norme europee e le terapie avanzate non sono, e non devono diventare, materia di intervento Regionale, né sono pratiche di normale amministrazione sanitaria. Infatti non sono terapie erogabili da servizio sanitario fino a che non ne esista prova sperimentale.

Necessario è l’intervento del Ministro della Salute, che dia un fermo parere negativo a questo tentativo di colpo di mano.