Mina Welby inserita nella “World of Champions” di World Right to Die Societies

In occasione del World Right to Die Day, la World Federation Right to Die Societies – rete a cui l’Associazione Luca Coscioni appartiene – ha raccolto le testimonianze di parenti, attivisti, dottori e volontari che si spendono in tutto il Mondo per le battaglie di fine vita

La co Presidente dell’Associazione Luca Coscioni, Mina Welby, è stata inserita nella World of Champions, stilata dalla World Federation Right to Die Societies in vista del 2 novembre, ossia il World Right to Die Day. Di seguito, una traduzione in italiano della sua testimonianza:

Mina Welby: Continuerò con le disobbedienze civili finché il Parlamento non emanerà una legge

Se non avessi mai incontrato Piergiorgio Welby, la mia storia sarebbe stata differente. Ci sposammo nel 1980. Soffriva di distrofia muscolare. Lavoravamo nel suo atelier come fotografi e pittori. Mi disse che non voleva essere tracheotomizzato.

Nel luglio 1997, ebbe un’insufficienza respiratoria e, contro la sua volontà, lo portai al Pronto soccorso dove venne tracheotomizzato. Nel 2002, incontrammo Luca Coscioni, affetto da Sla, che aveva fondato l’Associazione Luca Coscioni. La salute di Welby si stava deteriorando, ma Piergiorgio aveva un sogno: l’eutanasia! Pubblicò un blog, dove notizie sul mondo venivano diffuse. Nonostante avesse richiesto al parlamento il testamento biologico, la politica italiana era ancora riluttante e la società civile non voleva parlare di fine vita.

Piergiorgio Welby morì con la sedazione somministrata dal dottor Mario Riccio, che venne accusato di omicidio del consenziente. Nella mia testimonianza in Tribunale difesi il dottore. Dopo la morte di mio marito ho parlato in dibattiti pubblici dell’autodeterminazione personale sulle scelte di vita e fine vita, così come dell’adeguata assistenza che assicuri alle persone con disabilità una vita indipendente.

Nel 2017, con Marco Cappato, commettemmo una disobbedienza civile, accompagnando Davide Trentini, affetto da sclerosi multipla, in Svizzera, dove ottenne il suicidio assistito. Venimmo accusati di aiuto al suicidio, reato punibile con una pena dai 5 ai 12 anni di reclusione. I Tribunali ci assolsero. Dopo la decisione dei giudici dissi che avrei continuato con le disobbedienze civili finché il Parlamento non avesse emanato una legge che proteggesse e regolasse il fine vita.

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A fine novembre, si svolgerà a Lisbona, in Portogallo, un incontro della World Federation Right to Die Societies. Ci sarà anche l’Associazione Luca Coscioni attraverso il proprio consigliere generale Johannes Agterberg.