Marco Perduca sui ricorsi al TAR in tema di CBD: “Cronaca di una morte annunciata che aspetta sepoltura definitiva”

TAR

Accettato il ricorso di ICI-Imprenditori Canapa Italia, il TAR del Lazio non poteva che far altrettanto per quello di Sviluppo Srl; il 16 dicembre prossimo, data dell’udienza pubblica per la definizione nel merito di tutti i ricorsi contro la tabellazione di preparati per uso orale con cannabidiolo (CBD), è auspicabile che si metta la parola fine a questo ennesimo esempio di mala-normazione proibizionista.

Piuttosto che partire col solito attacco alla magistratura, il Governo farebbe meglio a desistere una volta per tutte da un’impresa che, torniamo a ripeterlo, non solo è a-scientifica, come dimostrato dall’istruttoria utilizzata per giustificare la decisione, ma va contro le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale delle sanità e – ancora una volta – le regole dell’Unione europea sul libero mercato. 

La tabellazione del CBD per via orale imporrebbe maggiori costi per chi usa questi prodotti, complicando strutturalmente il lavoro di chi li produce e vende, un aggravio economico che si aggiunge ai costi di questo ping pong di decreti, ricorsi e sospensive frutto di una visione proibizionista e medicalizzante di tutto ciò che non rientra nei canoni della “tradizione”.