Lombardia, pasticcio dati: nuova azione nonviolenta di Cappato e Usuelli

“La soluzione sono i test a campione sulla popolazione proposta insieme a due ex presidenti dell’Istat”, dichiara Marco Cappato

Nell’annunciare l’azione nonviolenta, Michele Usuelli dichiara: “Nessuna risposta sui dati disaggregati, chiedo a chiunque li abbia di inviarli in anonimo a CovidLeaks“.

“Il 4 giugno 2020 ho presentato in aula la interrogazione: ‘Trasparenza dei dati necessari a calcolare i parametri lombardi di sorveglianza epidemiologica, relativi alla sintomatologia da Covid 19, senza trattamenti di aggregazione o riduzione grafica’.

Da allora ho cercato di convincere i miei alleati ed i miei avversari che rendere pubblici questi numeri avrebbe aiutato le persone in difficoltà economiche e diminuito le restrizioni di Libertà personale che abbiamo vissuto in questi mesi. Ho chiesto e richiesto, effettuato un accesso agli atti a Regione, mi sono inginocchiato davanti a chi ha il potere di darli. Nulla è servito.

Oggi  proseguo la mia battaglia non violenta esortando chiunque abbia i numeri di darli, nel pieno rispetto della legge e con certezza di anonimato a Covidleaks”.

CovidLeaks è la piattaforma di whistleblowing promossa dall’Associazione Luca Coscioni che invita chiunque ne sia in possesso (personale sanitario, delle istituzioni…) alla condivisione anonima dei dati disaggregati e aperti sulla pandemia tenuti finora nascosti. Questi vengono poi pubblicati online, a disposizione della comunità scientifica, data journalists, ricercatori e chiunque voglia utilizzarli per analisi indipendenti, ad esempio per cercare correlazioni incrociando alcune caratteristiche (come età, sesso, residenza, comorbilità) delle persone con altri fattori demografici e ambientali. Compito al momento impossibile.

Inoltre, l’Associazione Luca Coscioni è impegnata su tutti i livelli sin dall’inizio della pandemia. Al tema dei dati aperti disaggregati si aggiunge quello relativo alla confusione sul reale stato dei contagi.

“Attraverso interrogazioni parlamentari, proposte concrete sviluppate insieme a scienziati e ex presidenti ISTAT, sin da marzo proponiamo il ricorso a test  a campione sulla popolazione così da conoscere il dato del numero complessivo di contagi (con una percentuale di errore che non supera il 5%)”, aggiunge Marco Cappato, attivista politico che sul tema del Diritto alla Salute e alla Scienza agisce insieme all’Associazione Luca Coscioni, di cui è Tesoriere.

In più sono ormai 10 mesi che insieme a Michele Usuelli e alla comunità scientifica poniamo la questione sui dati aperti e disaggregati. È evidente che per avere dati disaggregati e in formato aperto su scala nazionale e consentire agli scienziati di effettuare sistematicamente ricerche indipendenti servirebbero i dati aggiornati in tempo reale e certificati dalle Agenzie di Tutela della Salute, dalle Regioni, dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Governo. Nel frattempo abbiamo creato la piattaforma CovidLeaks”.

L’Associazione Luca Coscioni precisa che i file pubblicati sono copie dei file segnalati anonimamente a Covidleaks (i riferimenti che avrebbero potuto far risalire a identità personali sono stati eliminati). Trattandosi di file anonimi, non è possibile garantire l’integrità dei dati. Per questo occorre che siano le istituzioni liberare tutti i dati.


Sulla piattaforma sono già disponibili in formato aperto sui morti in Lombardia ed i contagi in Toscana.


L’Associazione Luca Coscioni precisa che i file pubblicati sono copie dei file segnalati anonimamente a Covidleaks (i riferimenti che avrebbero potuto far risalire a identità personali sono stati eliminati). Trattandosi di file anonimi, non è possibile garantire l’integrità dei dati. Per questo occorre che siano le istituzioni liberare tutti i dati.

I mittenti whistleblower affermano che si tratta di alcuni dati sulla diffusione del virus in Lombardia e in alcune zone della Toscana, allegando alcune comunicazioni interne alle autorità sanitarie finalizzate a comprovarne l’origine.

In particolare, le tabelle sulla Lombardia si riferiscono ai dati di giugno sulle prime 16.318 morti nella regione e riportano al massimo grado di dettaglio possibile – cioè a livello individuale – informazioni sulle persone decedute: per ciascuna è specificato sesso, età, comune di residenza, comorbilità per tipologie di malattia e presenza o meno di altre patologie oncologiche.

Le tabelle sulla Toscana, invece, riportano per ciascuna delle 1007 persone sottoposte a tampone in una Usl: sesso, età, residenza, unità sanitaria di provenienza e di analisi, eventuale convivenza o familiarità, date precise di presa in accettazione e di validazione. Tutti questi dati – insieme ad altri già noti – sono stati segnalati in formato aperto, e dunque potenzialmente utilizzabili dalla comunità scientifica.