Oggi ricorre la Giornata delle Cure palliative
Non c’è alcun conflitto con la morte volontaria assistita, nella legalità si rafforzano a vicenda
“Come neurologo con competenze in cure palliative, riconosco che a tutt’oggi i bisogni di cure palliative nei malati con patologie neurologiche inguaribili, come la Sclerosi Laterale Amiotrofica, rimangono ancora insoddisfatti, dal momento della comunicazione della diagnosi, lungo il percorso di malattia, al fine vita. In particolare, nel fine vita le cure palliative, che non allungano né accorciano la vita, possono garantire a molti malati, attraverso terapie e interventi forniti da team specialistici, un accompagnamento dignitoso, liberi dalla sofferenza e dal dolore.
Nonostante tali benefici, come la mia esperienza mi porta a riflettere, alcuni malati, pur accompagnati nel percorso di malattia dalle cure palliative, esprimono la loro volontà di anticipare la morte di fronte a una malattia che, giorno dopo giorno, li rende sempre più dipendenti da altri e dai supporti vitali. Chiedono ai professionisti di essere ascoltati e di decidere loro stessi quale è il limite massimo di dipendenza e di sofferenza che possono tollerare senza perdere la dignità, la qualità e il valore della vita.
Per alcuni di loro può essere alimentarsi attraverso una sonda e non poter più gustare il cibo, per altri respirare attaccati a un ventilatore 24/24h mediante una tracheostomia che inevitabilmente esclude la possibilità di parlare. Anche i professionisti chiedono di essere ascoltati, in quanto qualsiasi procedura atta ad anticipare la morte nel contesto previsto dalla sentenza della Corte costituzionale necessita di una formalizzazione a livello istituzionale dei modi e dei tempi che non va delegata ai singoli professionisti”
Queste, le parole della dottoressa Maura Marogna, neurologa genovese specializzata in cure palliative, che ha firmato l’appello dell’Associazione Luca Coscioni per chiedere ai Consigli Regionali delle Regioni coinvolte di discutere e approvare la proposta di legge di iniziativa popolare Liberi Subito.
La proposta di legge popolare, nel pieno rispetto delle competenze regionali e in ottemperanza a quanto previsto dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale (sentenza con valore di legge), mira a garantire tempi e procedure certi alle persone malate che inviano richiesta di verifica delle proprie condizioni al servizio sanitario competente per accedere al cosiddetto “suicidio medicalmente assistito” secondo quanto previsto dalla Consulta che con sentenza di incostituzionalità che ha reso lecito l’aiuto alla morte volontaria solo a determinate condizione elencate nella pronuncia.
“Oggi vogliamo ricordare l’importanza della legge 38 del 2010 che ha istituito le cure palliative. Tutti dovrebbero avere la garanzia di ricevere assistenza, cure e informazioni, soprattutto in un momento difficile come quello della malattia. Va ricordato anche che non c’è alcun conflitto tra aiutare il paziente con le cure palliative e aiutarlo con il rispetto dell’eventuale scelta di voler porre fine alle proprie sofferenze terminando la propria vita“, hanno dichiarato Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente Tesoriere e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.
“La nostra proposta di legge regionale ‘Liberi Subito’ interviene anche su questo: infatti una tempestiva visita per verificare le condizioni della persona che chiede di accedere all’aiuto alla morte volontaria può consentire l’accertamento di esigenze proprio sul lato delle cure palliative. E quindi rispondendo tempestivamente a chi richiede di essere aiutato a morire si può intervenire rimediando a una situazione eventualmente carente sul piano delle cure palliative, contribuendo in questo modo a prevenire richieste di suicidio medicalmente assistito. Se si agisce nella legalità sul fine vita, anche le cure palliative ne escono rafforzate”.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.