l’Europa riconosce la violazione della legge 194. Lorenzin e Governo intervengano su Regioni inadempienti

Filomena Gallo e Mario Puiatti

Dichiarazione congiunta di Filomena Gallo e Mario Puiatti, rispettivamente Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni e Presidente nazionale dell’AIED (Associazione Italiana per l’Educazione Demografica) 

Il 22 maggio 2012 l’AIED e l’Associazione Luca Coscioni hanno promosso un convegno sull’obiezione di coscienza in Italia, in particolare sul diritto all’obiezione di coscienza che non deve ledere il diritto delle donne, riconosciuto in virtù della legge 194/78 ad interrompere una gravidanza ove ricorrano i presupposti  necessari. Il principio da osservare è che l’obiezione di coscienza non può impedire la corretta applicazione della legge.

A conclusione del convegno, abbiamo inviato a tutti i presidenti delle regioni italiane e agli assessori alla sanità una lettera con la quale venivano invitati a considerare i seguenti provvedimenti per la piena attuazione della legge 194:

– Creazione di un albo pubblico dei medici obiettori di coscienza;

– Elaborazione di una legge quadro che definisca e regolamenti l’obiezione di coscienza;

– Concorsi pubblici riservati a medici non obiettori per la gestione dei servizi di IVG;

– Utilizzo dei medici “gettonati” per sopperire urgentemente alle carenze dei medici non obiettori;

– Deroga al blocco dei turnover nelle Regioni dove i servizi di IVG sono scoperti.

In questi giorni il Comitato Europeo deiDiritti Sociali del Consiglio d’Europa ha ufficialmente riconosciuto che l’Italia viola i diritti delle donne che intendono interrompere la gravidanza, a causa dell’elevato e crescente numero di medici obiettori di coscienza.

Il reclamo che il Consiglio ha accolto è quello presentato dall’associazione non governativa International Planned Parenthood Federation European Network  insieme a LAIGA, al quale anche l’AIED e l’Associazione Coscioni ha contribuito presentando formalmente osservazioni e dati a supporto.

Accogliamo con entusiasmo questa decisione e ora attendiamo quella sul secondo reclamo presentato sempre al Consiglio d’Europa dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL).

Ci auguriamo  che il Ministro della salute Lorenzin e il Governo intervengano verso le Regioni che non effettuano i dovuti adempimenti affinché le strutture che effettuano IVG non interrompano il servizio a causa della presenza di medici obiettori, prendendo in considerazione le proposte già avanzate nel maggio 2012, ben due anni fa.