I nati con Gravidanza per Altri e favorevoli alla normazione della tecnica scrivono a Papa Francesco

foto Papa Francesco

Il Pontefice riceverà Olivia Maurel, nata da gravidanza per altri (GPA) e portavoce di una campagna contro questa pratica. Il dolore dei figli nati da GPA: “Con quante gestanti e quanti nati ha parlato?”

Tra le firmatarie della lettera aperta al Papa le sorelle Mennesson, nate a seguito di gravidanza per altri e che testimonieranno la propria esperienza il 5 aprile, al convegno organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e da Famiglie Arcobaleno, “Famiglie e diritti universali. Libertà e autodeterminazione nei percorsi di gravidanza per altre e altri”. (QUI il programma, QUI la diretta.)

“Papa Francesco, in dichiarazioni recenti, considera ‘deplorabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che offende gravemente la dignità della donna’. Questa posizione chiude le porte a modelli familiari meno tradizionali, provocando l’apostasia (il ripudio del proprio credo) di persone credenti che hanno scelto questo modello di famiglia sentendosi giudicate e stigmatizzate”.

Così in una lettera aperta al Papa firmata da un gruppo composto da figli nati da gestazione per altri, su iniziativa dell’Associazione basca Gure umeen ametsak, cui hanno aderito teologi, gestanti e famiglie nate grazie alla gravidanza per altri, e che l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica condivide, sottoscrive e diffonde anche in Italia. Tra loro Fiorella e Valentina Mennesson, nate da gravidanza per altri nel 2000, figlie di Sylvie e Dominique Mennesson, che solo nel 2019 hanno potuto riconoscerle come proprie figlie, dopo un rifiuto delle autorità francesi durato 19 anni e grazie a una importante sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Pablo Bilbao, portavoce dell’Associazione Gure umeen ametsake, e la famiglia Mennesson, saranno fra i protagonisti del convegno organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e da Famiglie Arcobaleno “Famiglie e diritti universali. Libertà e autodeterminazione nei percorsi di gravidanza per altre e altri”, in programma venerdì 5 aprile e si svilupperà su due fronti: un convegno internazionale dalle ore 9.00 alle 18.30 alla Camera dei Deputati, Piazza del Parlamento 19, e un flash mob alle 12 in Largo di Torre Argentina, seguito da una conferenza stampa.

“Di fronte a questa sentenza netta del Papa”, continua la lettera, “la domanda è: con quante donne che hanno portato in grembo attraverso la surrogazione di maternità ha realmente parlato il Papa per fare questa affermazione?, in quali paesi?, in quali circostanze?, ha indagato oltre determinati casi specifici? Le parole di Papa Bergoglio hanno provocato dolore in molte famiglie cattoliche il cui modello deriva dalla gestazione surrogata. Ma è molto maggiore il dolore che ha provocato a centinaia di donne cattoliche che hanno portato in grembo per conto terzi, che rispettano e accettano le parole di Francesco, affermando senza alcuna sfumatura che i loro atti altruistici sono motivati esclusivamente dall’aspetto economico, che sono donne povere, senza istruzione, senza risorse né sostegno familiare e la cui marginalità le porta a essere sfruttate”.