Lettera aperta di Paolo Ravasin ai Sindaci dei Comuni Trevigiani

Sara Visentin

Cari sindaci dei comuni della provincia di Treviso,

vi scrivo per porre alla vostra attenzione la mia vicenda, che in parte avrete forse avuto già modo di conoscere attraverso i mezzi di comunicazione.

Malato da molti anni di Sclerosi Laterale Amiotrofica, a marzo dell’anno scorso ho inviato a varie associazioni di malati una lettera in cui denunciavo le umiliazioni e i maltrattamenti cui ero quotidianamente sottoposto. L’unica risposta mi arrivò dall’Associazione Luca Coscioni e dall’Associazione VenetoRadicale, che si sono occupate del mio caso.

La mia battaglia è stata innanzitutto per la vita, o meglio per la qualità della vita. Ho fortemente voluto fosse pubblica in ogni suo passaggio: ho ottenuto dapprima alcuni miglioramenti presso la casa di riposo in cui ero ricoverato (sostituzione della macchina per respirare, sedute di fisioterapia, colloqui con una psicologa) e poi, essendosi rotto il rapporto fiduciario tra me e la dirigenza della struttura in cui ero ricoverato, il tanto desiderato trasferimento presso quella in cui mi trovo attualmente. Ho chiesto inoltre una strumentazione – il cosiddetto "comunicatore simbolico" – che mi possa aiutare ad esprimermi nel momento in cui non fossi più in grado di farlo con la mia voce e che mi possa anche consentire di avere una vita sociale dandomi la possibilità di avere un accesso ad internet, di inviare mail, di avere una finestra aperta dal mio letto al mondo esterno. Le procedure sono state avviate, all’inizio del mese di agosto c’è stato il primo test di un modello per verificarne l’idoneità in relazione alla mia impossibilità di movimento.

Dopo essermi impegnato a migliorare le mie condizioni di vita, ho ritenuto che fosse giunto il momento di preparare le decisioni anche sulla fine della mia vita, presto o tardi che sarà.

Ho perciò preparato il mio testamento biologico, con la descrizione dei trattamenti sanitari cui non intendo essere sottoposto, che ho letto pubblicamente durante la campagna elettorale per le elezioni comunali di Treviso alle quali ero candidato come capolista per "Treviso più Europa".

Durante l’estate ho deciso di leggere pubblicamente le mie volontà, videoregistrandomi con l’aiuto di Radio Radicale. Ho voluto così non solo occuparmi del mio caso, ma di tutti i malati e non malati che volessero fare la stessa cosa.

Oggi vi scrivo per chiedervi di mettere all’ordine del giorno nei vostri consigli comunali una mozione a favore di una legge per il riconoscimento pieno delle volontà della persona e l’autodeterminazione del malato anche attraverso un vero e proprio testamento biologico (già respinta dal consiglio provinciale di Treviso) e darvi da fare perché sia approvata. Non una legge come quella di cui si sta discutendo, formalmente a favore delle direttive anticipate ma in realtà una vera e propria "legge anti-Ravasin", che ci porterebbe indietro di 100 anni, ma affinché sia approvata una legge che riconosca le volontà dell’individuo come insuperabili e la possibilità di rifiutare l’idratazione e l’alimentazione artificiale in quanto terapie.

Se ritenete che questo obiettivo sia importante per i diritti e le libertà dei cittadini italiani, vi chiedo anche di iscrivervi all’Associazione Luca Coscioni che sta portando avanti questa battaglia.

 

Paolo Ravasin, Presidente onorario Cellula Associazione Luca Coscioni di Treviso