La Piattaforma digitale è finalmente stata attivata

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Marco Cappato e Lorenzo Mineo commentano: “È un risultato storico”

“Dopo quattro anni di nostra mobilitazione in ogni sede, finalmente è stato adottato il decreto della Presidente del Consiglio che fa entrare in funzione la piattaforma pubblica per le sottoscrizioni digitale di referendum e proposte di legge di iniziativa popolare – hanno commentato a caldo Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e Presidente di Eumans, il movimento di cittadini da lui fondato, e Lorenzo Mineo, che coordina la campagna sulla piattaforma per Eumans.

Esprimiamo intanto la nostra soddisfazione per un risultato storico che, sulla scia di quanto ottenuto per la raccolta firme sui referendum Eutanasia e Cannabis nel 2021, prosegue nella direzione dell’utilizzo delle tecnologie digitali al servizio della partecipazione democratiche.

Nello stesso tempo, non possiamo non constatare come questo provvedimento arrivi con un ritardo di oltre due anni e mezzo nell’applicazione della legge istitutiva della piattaforma, che avrebbe dovuto essere attiva dal 2022, a conferma della convenzione antireferendaria che vige in Italia, e della scarsa attenzione allo stato di diritto, che dovrebbe essere la base minima di una democrazia.

Il prossimo passo che chiediamo a Parlamento e Governo di compiere è quello dell’utilizzo della piattaforma anche per la raccolta delle firme per la presentazione di liste e candidati alle elezioni. È fondamentale poi che la piattaforma sia da subito messa a disposizione per Regioni e Comuni per la raccolta firme anche sulle iniziative popolari a livello locale.

L’elevato tasso di astensionismo e la sfiducia crescente nelle istituzioni indicano l’urgenza di compiere un percorso verso un vero e proprio portale delle democrazia, che metta le persone in grado di conoscere ed attivare con facilità i propri diritti politici e civili fondamentali”.

Mario Staderini, da anni protagonista della campagna su questo obiettivo e promotore del ricorso all’ONU che ha portato alla condanna dell’Italia nel caso Staderini De Lucia VS Italy per violazione dei diritti politici dei cittadini in materia di referendum, ha dichiarato: “Con la piattaforma pubblica si completa una rivoluzione copernicana nell’esercizio dei diritti politici e grazie al digitale il referendum torna ai cittadini, che potranno raccogliere le firme senza dover chiedere permesso ai partiti.

È il risultato di anni di battaglie e una vittoria per chi crede che la democrazia sia per tutti. D’ora in poi – ha aggiunto – quando il Parlamento farà una brutta legge i cittadini avranno subito la possibilità di presentare un referendum così come potranno inserire nell’agenda politica temi e argomenti che altrimenti sarebbero esclusi”.

➡ Approfondimento

Dal 25 luglio 2024, la piattaforma governativa per la firma dei referendum è una realtà, l’epilogo di un lungo percorso iniziato grazie a una serie di iniziative politiche e giudiziarie avviate nel 2015 che hanno trovato un punto di non ritorno nel 2019 con il caso Staderini-De Lucia v. Italy, quando le Nazioni Unite hanno condannato la Repubblica italiana per violazioni del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, a causa degli ostacoli alla raccolta delle firme sugli strumenti di democrazia diretta. Grazie a quei ricorsi l’ONU ha imposto all’Italia di rimuovere gli “irragionevoli ostacoli” alla raccolta firme introdotti da una legge del 1970.

La necessità di rivedere le norme sulla raccolta firme discendente da questa condanna spinse il Parlamento ad adottare una norma nella legge di bilancio 2020 che prevedeva la realizzazione di una piattaforma per le sottoscrizioni digitali attesa per gennaio 2022.

Da allora, due provvedimenti legislativi hanno disciplinato il funzionamento tecnico della piattaforma: il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 settembre 2022 e il decreto legge del 18 ottobre 2023 che ha trasferito al Ministero della Giustizia la titolarità della piattaforma. Quest’ultimo provvedimento ha allungato ulteriormente i tempi di pubblicazione della piattaforma dopo il lavoro di predisposizione che era stato ultimato dal Governo Draghi grazie al lavoro del Ministro per la transizione digitale Vittorio Colao.

Questo susseguirsi di modifiche di leggi non sarebbe mai diventato centrale se l’Associazione Luca Coscioni non avesse dimostrato nel 2021 che, una volta eliminati gli ostacoli burocratici alla raccolta firme, la democrazia online è non solo possibile ma anche popolare. In assenza della piattaforma pubblica, grazie a un emendamento presentato dal deputato Riccardo Magi a luglio 2021 si è ottenuta la possibilità di raccogliere firme digitali su referendum e iniziative popolari attraverso piattaforme private.

Grazie a questa congiunzione di disponibilità istituzionali e assunzione di responsabilità politica ed economica, l’Associazione Luca Coscioni in due mesi ha raccolto quasi 1 milione di firme online sui referendum Eutanasia Legale e Cannabis Legale. Firme debitamente accertate e accettate dalla Corte di Cassazione entro i termini di legge.

Le piattaforme private prevedono naturalmente costi per il servizio che offrono, costi che possono essere a carico dei comitati promotori o dei firmatari ma non forniscono il servizio per il richiesto “accoppiamento” tra le firme autenticate e i corrispondenti certificati di iscrizione alle liste elettorali, richiesto a chi coordina la campagna raccolta firme. I costi (quasi 1,50 ero a firma) e l’interazione coi comuni ancora non attrezzati per il rilascio di documenti digitali nelle 24 ore previste dalla legge, possono disincentivare l’utilizzo dello strumento della firma online..

La piattaforma pubblica e gratuita ovvia questi penultimi ostacoli; penultimi perché, come evidenziato dall’ONU nel caso Staderini – De Lucia v. Italy, manca l’obbligo per il servizio pubblico radiotelevisivo di garantire l’informazione durante la raccolta firme e non a cose fatte.

Nell’estate del 2022, Eumans ha lanciato un’iniziativa denominata Referendum e Democrazia con l’intenzione di presentare liste per le elezioni politiche di quell’anno attraverso la sottoscrizione online dei moduli. Dopo una serie di appelli pubblici a Parlamento e Governo, una diffida alla Ministra dell’Interno e un digiuno di dialogo di una dozzina di militanti, piuttosto che lamentarsi di non esser riusciti nell’impresa sono state compilate liste per i collegi uninominali e plurinominali per tutti i collegi di Camera e Senato e per la circoscrizione Europa. In una dozzina di casi sono state raccolte le necessarie sottoscrizioni online – raccolte sulla piattaforma privata, quindi con costi a carico dei promotori o di chi firmava – e le liste sono state presentate di persona in tutte le Corti d’appello.

A fronte di un silenzio istituzionale a seguito di appelli pubblici e, quindi, del rigetto di tutte le liste, seppur con motivazioni diverse da città a città, sono stati incardinati una decina di ricorsi che hanno portato alla decisione del Tribunale di Civitavecchia di inviare alla Corte Costituzionale la questione presentata da Carlo Gentili, che per la sua malattia non può firmare manualmente. L’udienza è prevista entro la fine del 2024.

Facendone un tema centrale per tutta la cittadinanza e anche per chi, soffrendo di disabilità grave, senza il digitale avrebbe vissuto una discriminazione nell’accesso ai diritti politici, l’Associazione Luca Coscioni ed Eumans si sono impegnate costantemente in questi anni: dopo le oltre 30.000 firme per presentare le liste nell’estate del 2022 sono state raccolte oltre 47mila sottoscrizioni su una lettera-appello di Marco Gentili che chiede al governo di rilasciare in tempi rapidi la piattaforma pubblica ampliandola anche a questioni elettorali. Quando è stato necessario sono stati fatti digiuni di dialogo come quelli di Lorenzo Mineo e Virginia Fiume nel 2021 e 2022.