Josè Saramago

José Saramago è stato Presidente onorario dell’Associazione Luca Coscioni dal 2002 fino alla sua morte il 18 febbraio 2010.  Lo ricordiamo con le sue stesse parole di quando riconobbe e salutò la forza profetica di Luca Coscioni e della sua battaglia.

Saramago dedicò a Coscioni versi straordinari in occasione della battaglia per le elezioni politiche del 2001, per le quali Luca era capolista della Lista Bonino in nome della battaglia per la libertà di ricerca sulle cellule staminali. Sostenendo, assieme ad altri 50 Premi Nobel, la candidatura radicale di Coscioni, Saramago scrisse:

“forse il sostegno di un semplice scrittore come me stonerà un poco, o anche troppo, nella lista delle personalità scientifiche che, con i loro nomi e il loro prestigio, suggellano le affermazioni rese da Luca Coscioni. In ogni caso, potete disporre del mio nome. Purché la luce della ragione e del rispetto umano possa illuminare i tetri spiriti di coloro che si credono ancora, e per sempre, padroni del nostro destino”. “Attendevamo da molto tempo che si facesse giorno, eravamo sfiancati dall’attesa, ma ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribile ci ha restituito una nuova forza. Grazie, per questo”.

In un incontro con Luca Coscioni il 22 novembre 2002 a Siena, Saramago disse: “E’ importante che gli studi sulle cellule staminali siano sempre di più all’ordine del giorno dell’opinione pubblica, per rendere più visibile una situazione di proibizione che alcuni vogliono occultare”. A queste parole ed alla dichiarazione di sostegno ricevuta, Luca Coscioni replicò: “La tua presenza mi dà forza, quella forza che è fondamentale per condurre una battaglia, i cui frutti non saranno vissuti da noi, ma probabilmente dalla prossima generazione. Per questo bisogna guardare lontano”. Il premio Nobel regalò a Luca un mazzo di garofani rossi e una promessa: “Per quanto sarà in mio potere, potete contare su di me”. Da allora accettò di essere Presidente onorario dell’Associazione Luca Coscioni.

Ci mancherà la sua presenza e la sua attenzione. Continueranno le sue parole e le sue opere ad essere con noi, e con tutti coloro che si battono per non far spegnere la “luce della ragione”.

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Biografia (da Wikipedia)

José Saramago (Azinhaga, 16 novembre 1922– Tías, 18 giugno 2010) è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta, critico letterario e traduttore portoghese, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1998.

Il padre di Saramago, José de Sousa, era un agricoltore, che si trasferì con la famiglia a Lisbona nel 1924, dove trovò lavoro come poliziotto. Il fratello minore di Saramago, Francisco, morì a soli due anni, pochi mesi dopo l’ arrivo a Lisbona.

A causa delle difficoltà economiche, Saramago fu costretto ad abbandonare gli studi. Dopo occupazioni precarie di ogni tipo, trovò un impiego stabile nel campo dell’ editoria e per dodici anni ha lavorato come direttore di produzione.

Saramago sposò Ida Reis nel 1944. La loro unica figlia, Violante, nacque nel 1947.

Nel 1947 scrisse il suo primo romanzo “Terra del peccato”, (che in seguito ripudiò come un figlio scapestrato), ma il Portogallo di Salazar, il dittatore a cui Saramago s’era sempre opposto tenacemente e dal quale era sempre stato pesantemente censurato nella propria attività giornalistica, non l’accolse benevolmente. S’iscrisse clandestinamente al Partito Comunista portoghese nel 1969, riuscendo sempre ad evitare di finire nelle mani della polizia politica del regime.

Durante gli anni sessanta riscosse molto successo la sua attività di critico letterario per la rivista “Seara Nova”. La sua prima raccolta di poesie “I poemi possibili” risale a quegli anni, precisamente al 1966.

[…] Dal 1974 in poi, in seguito alla cosìddetta “Rivoluzione dei garofani” Saramago si dedicò completamente alla scrittura e getta le fondamenta di quello che può essere definito un nuovo stile letterario ed una nuova generazione post-rivoluzionaria. Saramago pubblica qualche anno dopo, nel 1977, il romanzo “Manuale di pittura e calligrafia”, e, nel 1980, “Una terra chiamata Alentejo”. Il successo arriverà però con “Memoriale del convento” (1982). Nello spazio di pochi anni altre due opere importanti, “L’anno della morte di Ricardo Reis” e “La zattera di pietra”, che gli varranno, oltre al successo di pubblico, numerosi riconoscimenti della critica.

Il riconoscimento a livello internazionale arriverà però solo negli anni novanta, con “Storia dell’assedio di Lisbona”, una delle più belle storie d’amore mai scritte, il controverso “Il Vangelo secondo Gesù” e “Cecità”, forse il suo capolavoro.

Saramago è stato membro del Partito Comunista portoghese dal 1969 e le sue posizioni sulla religione hanno suscitato notevoli controversie in Portogallo, specialmente dopo la pubblicazione de “Il Vangelo secondo Gesù Cristo”.

Fonte: Wikipedia