Infermiera/eutanasia, Viale: “Sembra una bega di reparto, ma è anche la spia di cosa possa davvero accadere”

Secondo Silvio Viale la notizia che una infermiera della rianimazione dell’Ospedale Giovanni Bosco di Torino è accusata di “omicidio volontario sembrerebbe riguardare “beghe di reparto”. In una nota il medico radicale afferma che ogni riferimento all’eutanasia è improprio, ma che la vicenda conferma come molte pratiche siano verosimili nelle nostre riaminazioni in assenza di norme che autorizzino l’eutanasia volontaria e il testamento biologico. Silvio Viale, che è membro della Direzione Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni ed è un dirigente di Exit-Italia ha dichiarato: “Da quanto emerge è probabile che si tratti di una semplice bega di reparto scaturita dai timori o dal pregiudizio di qualche collega".

 

"La pratica di somministrare farmaci usati di routine senza avvertire il medico è talmente accettata e diffusa che a stupire sembra essere più la segnalazione da parte del medico che la candida ammissione dell’infermiera. Molto dipende dal farmaco somministrato e dalla dose, ma non mi stupirei che il tutto trovasse origine nel difensivismo del medico o nei suoi pregiudizi. In ogni caso la vicenda non riguarda la battaglia per legalizzare l’eutanasia volontaria come in Belgio, Olanda, Lussemburgo e Svizzera e ogni riferimento all’eutanasia è improprio, quando l’ipotesi è “omicidio volontario, colposo o preterintenzionale”. Purtroppo la segnalazione del medico, qualunque sia la motivazione alla sua origine, è la spia di cosa possa accadere davvero nei nostri reparti per pietà ed in accordo con i parenti, senza quelle garanzie che esistono laddove l’eutanasia ed il testamento biologico sono permessi e disciplinati. Infatti, se un medico ha ritenuto di scindere le proprie responsabilità e di segnalare un intervento terapeutico da lui non condiviso, significa che pensa che ciò possa accadere e che effettivamente sia accaduto. All’infermiera va la nostra istintiva solidarietà. Al medico denunciante l’invito a raccontare tutto quello che sa perché la politica si svegli.”