Il Referendum per l’Eutanasia è a metà percorso: abbiamo raccolto 250mila firme

I numeri: 10 937 militanti mobilitati, 2 259 autenticatori, tra cui 1 353 avvocati e poco più di 800 politici tra parlamentari, consiglieri regionali e amministratori locali

Il Comitato promotore del Referendum per l’Eutanasia Legale rende noto di aver superato con le sole firme raccolte ai tavoli (alle quali andranno aggiunte quelle raccolte nei Comuni) la metà delle 500.000 necessarie per convocare il referendum.

Le prime 10 regioni per firme raccolte ai tavoli ogni 10.000 abitanti sono Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Trentino Alto Adige, Sardegna, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Marche. 

Cuneo è il comune con più di 50.000 abitanti che ha registrato più firme raccolte ai tavoli in rapporto alla popolazione, con 31 firme ogni 1000 abitanti, seguita da Cagliari (29), Trieste (26), Treviso (25), Trento (24), Pavia (23), Udine (20), Bologna (19), Como (18) e Padova (18).

Un risultato ottenuto finora grazie al tempo e l’impegno di oltre 10mila persone che si sono prestate in modo volontario e a quasi 2000 tra autenticatrici e autenticatori, in modo trasversale e al di fuori di qualsiasi barriera di schieramento politico o appartenenza religiosa. In questi giorni parte anche la mobilitazione di  70 italiane/i residenti all’estero per raccogliere le firme nei consolati in giro per il mondo.

“Che si tratti di gazebo, conferenze stampa e comizi improvvisati, dibattiti o altri punti di raccolta, la scena è sempre la stessa: entusiasmo, voglia di firmare e di partecipare al raggiungimento dell’obiettivo” ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, “Un’atmosfera che non vedevo da molti anni, con una straordinaria partecipazione giovanile, mentre il dibattito in Parlamento è affossato, nel silenzio assoluto dei vertici nazionali dei principali partiti e dei salotti televisivi, la campagna referendaria sta riscuotendo un successo di partecipazione democratica senza precedenti. Le persone, infatti, conoscono l’importanza del tema della malattia terminale, della sofferenza e della libertà di scelta per averlo vissuto direttamente in famiglia.

La raccolta firme non va in vacanza: nelle prossime settimane dovremo fare la differenza raccogliendo anche nelle località di vacanza. Il Comitato ringrazia chi ha consentito questo primo risultato e ricorda la possibilità di firmare anche nelle segreterie comunali”.