H1N1/Vaccino – Viale: priorità per le donne incinte

“Non vorrei che il silenzio del ministero sul rapporto tra la nuova influenza e la gravidanza, magari dietro il falso alibi di non creare panico, finisca per gettare nell’angoscia decine di migliaia di donne che partoriranno nei prossimi mesi, quelli del picco di H1N1. Le donne in gravidanza devono avere la priorità per il vaccino che potrà potenzialmente proteggere anche i neonati.” A dichiararlo è il ginecologo torinese ed esponente radicale Silvio Viale

che ha precisato: “Sebbene la virulenza sembra essere minore di quella temuta, le donne in gravidanza sono da considerare ad alto rischio di infezione con una maggiore probabilità di sviluppare forme più gravi, soprattutto nel terzo trimestre. Anche se è possibile somministrare i farmaci sintomatici come il paracetamolo, gli antibiotici per le complicazioni batteriche e i farmaci antivirali (questi ultimi utilizzati off-label in quanto non approvati dall’AIFA per l’uso in gravidanza) il ministero deve dire se è in grado di fornire il vaccino alle donne in gravidanza. Il vaccino non differisce per preparazione dal comune vaccino per l’influenza che è considerato da anni privo di rischi in gravidanza, malgrado in Italia si sia mantenuto un atteggiamento teso a scoraggiarne l’uso. E’ chiaro che per le donne in gravidanza valgono tutte le precauzioni indicate per la popolazione (lavarsi le mani, coprirsi la bocca, ecc) ma è anche chiaro che le gestanti sono costrette a frequentare le sale di attesa, gli ospedali e molti luoghi affollati proprio per il controllo della gravidanza. Non a caso in molti paesi le donne in gravidanza sono poste in cima alla lista delle categorie da vaccinare, mentre in Italia non se ne parla. Personalmente ritengo siano da vaccinare anche le donne che intendono cercare un gravidanza nei prossimi mesi, ma probabilmente non si potrà fare in tempo, per cui il consiglio di posticipare una eventuale gravidanza a dopo il picco della nuova influenza potrebbe non essere ritenuto esagerato. Infatti, se i rischi malformativi sono minimi, praticamente inesistenti, so bene quale sia il corto circuito di disinformazione che spesso asseconda le paure e le eventuali richieste di aborto. Mi aspetto che il ministero intervenga al più presto con indirizzi chiari per le donne in gravidanza e per quelle che intendono cercare una gravidanza, senza tabù e senza reticenze.”