Oltre 3.500 persone chiedono il rispetto del Diritto alla Salute e all’autodeterminazione

L’Associazione Luca Coscioni rilancia la propria petizione per il Diritto all’aborto e la contraccezione gratuita nella Giornata internazionale per l’aborto sicuro

Nella Giornata internazionale per l’aborto sicuro, insieme alle oltre 3.500 persone che hanno firmato la nostra petizione, torniamo a chiedere al Parlamento di:

  • ottenere la pubblicazione di dati aperti sullo stato di applicazione della legge 194 del 1978;
  • aggiornare la legge 194 del 1978, alla luce del diritto alla salute delle donne e del diritto all’autodeterminazione;
  • garantire la gratuità di tutti i moderni metodi contraccettivi.

“Da anni, con l’Associazione Luca Coscioni, lavoriamo affinché la legge 194 sia applicata in modo corretto in tutta Italia e affinché il servizio di interruzione di gravidanza sia erogato in maniera equa, senza ostacoli e discriminazioni.

Insieme a tutti i firmatari della petizione chiediamo alle commissioni competenti della Camera e del Senato di discutere la petizione che è stata inviata lo scorso dicembre e di prevedere audizioni sulle singole questioni sollevate.

Al fine di migliorare la corretta applicazione della legge 194/78 chiediamo al Ministro della Salute Orazio Schillaci l’inserimento di alcuni indicatori specifici fra quelli che determinano il punteggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La proposta è dunque che vi sia un ‘indicatore’ relativo all’interruzione volontaria di gravidanza nel sistema di misura LEA, che vada a far parte del sottoinsieme CORE che ne prevede attualmente 22.

In tal modo vi sarà un sistema anche di verifica sulla corretta applicazione della legge 194/78 diverso e le Regioni adempienti parteciperanno alla suddivisione di una ulteriore quota di finanziamento (3% del Fondo Sanitario Nazionale). Se sono invece inadempienti non parteciperanno a tale ulteriore finanziamento e il Ministro potrà anche verificare gli inadempimenti in modo diverso”. Queste, le parole di Filomena Gallo, avvocata e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.

Concludono le dottoresse Mirella Parachini, Anna Pompili con la giornalista Chiara Lalli per l’Associazione Luca Coscioni: “il Governo continua a non comunicare i dati aperti sullo stato di applicazione della legge 194 del 1978 che permettano di rilevare correttamente tutti i disservizi in modo che sia il Ministro della Salute sia le Regioni possano intervenire tempestivamente per garantire quanto previsto dalla legge stessa.

Con i Parlamentari dell’intergruppo promosso dall’Associazione Luca Coscioni in materia di interruzione volontaria di gravidanza seguiremo la via parlamentare di modifica della legge che ne migliorino la portata nel rispetto della salute della donna, non tralasciando le altre vie possibili, inclusi i Tribunali.

Segnaliamo inoltre che tramite la piattaforma Freedomleaks è possibile segnalare in forma anonima questioni sull’applicazione della legge 194/78”.