Droga, nomina Fontana presidente di NedMed: “Vince la cultura proibizionista”
Il ministro è in ritardo con la consegna della relazione annuale sulle Droghe. La scadenza era a giugno.
“In occasione dell’elezione a presidente della rete mediterranea contro il narco-traffico NedMed, un gruppo la cui efficacia andrebbe messa sotto accusa visto il continuo aumento dei traffici illeciti nel Mediterraneo, il Ministro Fontana ha voluto ricordare ‘il contributo speciale che l’Italia ha fornito in settori come gli osservatori nazionali’, peccato però che il ‘suo’ ancora non abbia pubblicato la relazione annuale sulle droghe in Italia – dichiara Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni e coordinatore di Legalizziamo.it – e se non l’ha fatto ci deve esser un motivo legato ai dati e non al colore politico del governo sotto il quale è stato preparato“.
Secondo il Testo Unico sulle droghe del 1990 la relazione al parlamento, un documento che dovrebbe contribuire a valutare la normativa e le politiche in materia di stupefacenti, deve esser pubblicata entro la fine di giugno.
“L’obiettivo della Rete MedNET” conclude Perduca “è quello di migliorare la qualità dell’attuazione delle politiche in materia di droga mettendo l’accento su una migliore sensibilizzazione dei fattori culturali sulle politiche di intervento. Vista la significativa differenza delle scelte dei vari paesi del Mediterraneo si conferma la neutralità, ma forse anche l’inutilità, del raggruppamento, con una presidenza come quella di Fontana c’è da aspettarsi che la cultura privilegiata sarà quella punizionista, un costoso e inapplicabile passo indietro rispetto alle esigenze del problema. E’ da sperare che la prossima riunione sia quella del passaggio di consegne al prossimo Presidente”.
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L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.