Di seguito la dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario Ass. Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, in relazione alla decisione del Tribunale di Trento di accogliere di integralmente il ricorso di una coppia trentina, nella quale l’uomo soffriva di una azoospermia grave e aveva chiesto al servizio sanitario pubblico una fecondazione di tipo eterologo. Il Tribunale ha ordinato all’Azienda provinciale per i servizi sanitari del Trentino di “Erogare, in via diretta o indiretta, le prestazioni terapeutiche di riproduzione medicalmente assistita di tipo eterologo alle medesime condizioni economico-amministrative previste per le prestazioni terapeutiche di riproduzione medicalmente assistita di tipo omologo”.
Importante la decisione odierna del Tribunale di Trento – afferma Gallo -, perché da un lato afferma l’applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n.162/14 che ha cancellato il divieto di applicazione di tecniche eterologhe, e dall’altro lato afferma il principio di uguaglianza nell’accesso alle cure.
Le coppie sterili devono poter accedere nelle strutture pubbliche alla PMA eterologa al pari delle tecniche omologhe questo è quanto dice la sentenza emessa dal Giudice di Trento che il collega Schuster ha reso nota. Già in Lombardia lo scorso anno per una coppia sterile, si è ottenuto l’annullamento della delibera che prevedeva nel pubblico l’intero costo del trattamento eterologo a carico della coppia, mentre per l’omologa le coppie pagavano solo un ticket.
Il TAR e il Consiglio di Stato dopo hanno condannato la regione Lombardia annullando la delibera che creava palese discriminazione in base alla gravità della patologia nell’accesso alle cure (avv.ti CLARA, AMMIRATI).
Così anche in regione Veneto sempre grazie ad una coppia che si era rivolta all’Ass. Luca Coscioni è stata annullata dal TAR la delibera che limitava nel pubblico a 46 anni l’età per l’accesso alla PMA eterologa, mentre per l’omologa era previsto un limite di età di 50 anni (Avv.ti Gallo, Paoletti e Cavazzino).
Ricordiamo che nel pubblico è possibile accedere per l’eterologa solo in Toscana, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, Veneto.
Nelle altre regioni pe rilascio pubblico c’è difficoltà anche ad accedere alle tecniche omologhe.
Nel privato invece si può accedere a tutte le tecniche di PMA in tutte le regioni.
Ma con i nuovi LEA che stanno per essere pubblicati in GU le regioni dovranno adeguarsi e fornire nel pubblico tutte le tecniche di PMA a carico del SSn/SSR.
Spiace dover rilevare che debbano essere ancora i Giudici ad affermare diritti per le coppie che non riescono ad avere una gravidanza.
La politica deve assumersi la responsabilità di dare risposte, rispettare i diritti dei cittadini e garantire libertà. Il limite economico non può, non deve essere un limite all’accesso alle cure che nel nostro paese per costituzione sono garantite ma che di fatto non sono fruibili pe tutti” conclude Gallo.
Filomena Gallo è Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni. Avvocata cassazionista è esperta in diritto di famiglia, diritto internazionale e in problematiche legislative nelle biotecnologie in campo umano. Docente a contratto presso l’Università di Teramo, ha seguito la maggior parte dei procedimenti legali che hanno portato agli interventi della Corte Costituzionale con dichiarazione di incostituzionalità della legge 40/04.