Dichiarazione di Alessandro Gerardi, membro del Comitato radicale per la giustizia Piero Calamandrei e Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni
Le polemiche politiche e di stampa che stanno montando a seguito dell’evasione di Gagliano rischiano purtroppo di ripercuotersi negativamente sul trattamento dei detenuti in carcere. E’ bene quindi ribadire fin da subito che a far fede della bontà o meno della concessione dei permessi premio, delle misure alternative alla detenzione e, più in generale, delle decisioni dei giudici di sorveglianza, possono e debbono essere solo le statistiche e le percentuali delle violazioni, le quali sono sempre rimaste assai contenute dal momento della entrata in vigore della legge Gozzini. Non si può, ogni volta, per quei pochi che violano le prescrizioni, dimenticare o mettere a rischio il buon esito che la concessione dei benefici penitenziari ha dimostrato di avere per la stragrande maggioranza dei detenuti che ne usufruiscono. Piaccia o non piaccia, i dati ufficiali ci dicono che meno carcere equivale a più sicurezza; c’è da augurarsi che il legislatore sappia tenere sempre a mente questa verità elementare evitando di affidarsi, sull’onda di campagne mediatiche dettate dal singolo episodio di cronaca, a reazioni scomposte e ad interventi di emergenza volti a scardinare ulteriormente il nostro sistema penale.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.
