Eutanasia, Federico: Avvenire parla di eutanasia. Di nuovo i Nazisti

Valerio Federico
Valerio Federico, Consigliere Generale Associazione Coscioni

La terza pagina del quotidiano AVVENIRE di Sabato 15 ottobre si è aperta con un lungo articolo di Riccardo Cascioli dal titolo LA VITA SOTTO TIRO, queste le prime righe: “Il 21 aprile 2002 con una semplice cerimonia veniva data ufficiale sepoltura a Vienna agli oltre 800 bambini che – deboli, malati o appartenenti a minoranze etniche e religiose – caddero in Austria vittime delle leggi naziste sull’eutanasia. Si chiudeva così un capitolo che il crollo del regime nazista non era servito ad archiviare. Ma proprio in quei giorni il parlamento olandese riapriva quel capitolo approvando la legge che ammette il “diritto a morire”, dando il via a un’offensiva culturale e politica all’interno dell’Unione Europea. Nel giro di pochi mesi anche il Belgio ha seguito l’esempio…”.

Chiedo scusa, in nome del Sig. Cascioli, a quelle migliaia di malati terminali – e ai loro parenti – che lasciano questa vita patendo spesso sofferenze evitabili senza che sia né a loro né a tutti noi consentito di scegliere come morire. In Italia, grazie all’ipocrisia del proibizionismo, accade che si sia clandestinamente “accompagnati” alla morte per iniziative “silenziose” di medici e parenti. Il Testamento Biologico con validità analoga a quella d’ogni altro testamento, quindi da sottoscrivere con tutte le garanzie legali del caso, garantirebbe un diritto, un’opportunità impedendo ad altri, a partire dal Sig. Cascioli, di decidere per tutti.

Gli incredibili paralleli che il quotidiano della Curia propone ricordano altri accostamenti letti e sentiti durante la recente campagna referendaria.

Ricordo che al Parlamento italiano sono state presentate quattro proposte volte a depenalizzare l’eutanasia firmate da decine di parlamentari di tutti i gruppi eccetto UDC, UDEUR e LEGA, unici gruppi puri e privi, evidentemente, d’ispirazione nazista.