La Regione Lombardia è stata condannata per discriminazione su età di accesso alla fecondazione assistita

Divieto eterologa

Dichiarazione congiunta del segretario nazionale Filomena Gallo e del consigliere regionale della Lombardia Michele Usuelli

È del 19 luglio la notizia del TAR Lombardia, che a seguito del ricorso del degli avvocati Roberto Enrico Paolini e Caliandro, ha annullato l’ultima delibera regionale in materia di fecondazione eterologa nella parte in cui negava l’accesso a detta tecnica di PMA alle donne che avessero già compiuto 43 anni e che avessero già effettuato 3 tentativi di inseminazione.

Dichiara Filomena Gallo, avvocato e segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni:

Nel 2015 con il collega Nicolò Paoletti, per una coppia veneta, abbiamo ottenuto l’annullamento della delibera regionale che imponeva un limite di età più restrittivo per l’eterologa rispetto all’omologa.

Condivido il commento dei colleghi via Facebook che evidenziano che si tratta di “Una vittoria del diritto, del buon senso, della civiltà, della ricerca, contro l’oscurantismo e la barbarie del legislatore lombardo“. A loro un plauso per l’ottimo lavoro fatto. Evidenzio che con il collega Massimo Clara, abbiamo sempre in Lombardia, altri procedimenti in corso poiché questa ultima decisione evidenzia quanto la sanità regionale discrimina nell’accesso alla Procreazione medicalmente assistita le donne in base all’età, dinanzi ad una legge nazionale, la legge 40/04, che prevede l’accesso per le coppie in età potenzialmente fertile non fissando un limite di età e rimettendosi a quelle che sono le indicazioni a livello scientifico per ogni coppia e non di certo l’introduzioni di limiti nell’accesso in base alla disponibilità di un servizio nazionale o regionale .”

Come Associazione Luca Coscioni abbiamo segnalato la lesione di diritto anche in regione e il Consigliere Regionale Michele Usuelli in aula lo scorso 5 febbraio evidenziava quanto fosse “assurdo che ogni regione fissi un limite di età diverso e quindi necessariamente arbitrario ed antiscientifico per fecondazione omologa ed eterologa” In quella seduta l’assessore Gallera rispondeva “ne parleremo in un’altra occasione“.

Dichiara il consigliere regionale Michele Usuelli:”Ora è il giudice che detta i tempi dell’agenda dell’assessore Gallera. Noi, opposizione responsabile eravamo e siamo a disposizione per aiutarti a fare bene”

Conclude l’avvocato Gallo: “Abbiamo rimosso divieti importanti dalla Legge 40 del 2004, oggi la politica cerca di creare nuovi divieti con ostacoli all’accesso a tecniche che la scienza mette a disposizione delle coppie che hanno bisogno di accedere alla PMA. Queste decisioni determinano passi che precedono altre azioni anche per quanto disposto non solo dalle regioni ma anche dai Lea nazionali.”