Estratto dell’intervento di Gustavo Fraticelli

Mi rendo conto che la illegalità genera per tutti effetti negativi, ma vi invito, per un istante, a fare mente locale sugli effetti per noi disabili,  per esempio dell’abusiva e generalizzata persistenza di barriere architettoniche/sensoriali, o l’impossibilità di avvalersi di ausili adeguati ai progressi della tecnica perché il Nomenclatore vigente risale a 13 anni fa nonostante la legge preveda il suo aggiornamento triennale. Le conseguenze di questi due esempi, incidono drammatiche sui  nostri corpi impedendoci la mobilità nel primo caso, mentre nel secondo ci pregiudicano una qualche autonomia o addirittura la nostra stessa salute. Gli argomenti che toccherò dimostrano, come anche nel campo della disabilità, il nodo centrale di tutti i problemi sia la pluriennale latitanza da noi dello Stato di Diritto.

Contrassegno Unico Disabili Europeo
Dal 15 settembre scorso i Comuni sono obbligati per legge, in ottemperanza a quanto sancito ben 15 anni fa  dall’Unione Europea, a rilasciare, i Permessi di circolazione e parcheggio in base al modello del Contrassegno Unico Disabili Europeo, il CUDE. Questo macroscopico ritardo  delle nostre istituzioni nell’adottare il CUDE è passato sotto silenzio e, quindi la questione CUDE è caduta nel dimenticatoio generale, quasi per una sorta di assuefazione alla peste dell’illegalità imperante, fino al 2007, quando il VII congresso della Coscioni ha posto l’adozione del CUDE nella mozione generale, come uno degli obiettivi da raggiungere. Da quel momento, grazie sopratutto alle molteplici e caparbie iniziative dell’Associazione Luca Coscioni  coadiuvate da i parlamentari radicali la questione scandalosa del mancato  recepimento del CUDE, è stata posta finalmente, dopo un decennio di totale oblio,  alla dovuta attenzione del Governo e dell’opinione pubblica. Tale vicenda sta  a dimostrare che l’Associazione è anche in grado di sconfiggere l’illegalità anche a livello politico e, non solo di aule di giustizia!