Estratto dell’intervento di Donatella Chiossi

Il malato al centro

Affermare che il mio corpo è diverso da ogni altro non é un atto di superbia, ma di contestazione di una concezione tipica della medicina occidentale che standardizza tutte le malattie e non riesce a vedere la singolarità di ogni malato.

Io non ci sto a fare la vittima sacrificale a questo sistema che dovrebbe almeno ammettere la sua impotenza, e invece si nasconde dietro l’arroganza.

Voglio ribadire che ogni malato di SLA è diverso e rivendico anche a nome degli altri questo riconoscimento, che se accettato rappresenterebbe una rivoluzione copernicana.