Il malato al centro
Affermare che il mio corpo è diverso da ogni altro non é un atto di superbia, ma di contestazione di una concezione tipica della medicina occidentale che standardizza tutte le malattie e non riesce a vedere la singolarità di ogni malato.
Io non ci sto a fare la vittima sacrificale a questo sistema che dovrebbe almeno ammettere la sua impotenza, e invece si nasconde dietro l’arroganza.
Voglio ribadire che ogni malato di SLA è diverso e rivendico anche a nome degli altri questo riconoscimento, che se accettato rappresenterebbe una rivoluzione copernicana.