A sei mesi dalla presentazione, in Emilia-Romagna “Liberi subito” è ancora ferma

Marco Cappato e le Cellule Coscioni dell’Emilia-Romagna: Chiediamo la calendarizzazione della proposta di legge

Il 20 dicembre di 17 anni fa ci lasciava Piergiorgio Welby, dopo una difficile battaglia in difesa del proprio diritto ad essere libero fino alla fine e di morire con dignità, interrompendo la sofferenza impostagli da una malattia irreversibile. In Italia, la Costituzione stabilisce che nessuno può essere obbligato ad alcun trattamento sanitario contro la propria volontà e prevede altresì che la libertà personale sia inviolabile.

Con la sentenza 242/2019, cosiddetta sentenza Antoniani/Cappato, la Corte costituzionale, grazie alla disobbedienza civile di Marco Cappato per l’aiuto fornito a Fabiano Antoniani, “Dj Fabo”, ha riconosciuto anche il diritto al suicidio medicalmente assistito per le persone che ne formulino richiesta in piena lucidità, con patologia irreversibile, insopportabili sofferenze fisiche o psichiche e tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. Inoltre, i giudici costituzionali hanno ritenuto che la verifica delle condizioni che rendono legittimo l’aiuto al suicidio e delle relative modalità di esecuzione debba restare affidata, in attesa dell’intervento legislativo, a strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale. La sentenza, dunque, individua determinate condizioni di accesso al suicidio medicalmente assistito nonché un percorso di verifica, attraverso il SSN, di queste condizioni e delle modalità per assumere un farmaco efficace ad assicurare la morte più rapida, indolore e dignitosa possibile.

Grazie alla campagna Liberi Subito, attraverso proposte di iniziativa popolare, l’Associazione Luca Coscioni ha depositato in diverse regioni italiane una proposta di legge volta a garantire tempi e procedure certi per chi, in presenza delle condizioni stabilite dalla sentenza Antoniani/Cappato, vuole accedere al cosiddetto “suicidio medicalmente assistito”. Con oltre 7.200 firme sulle 5.000 necessarie, l’Emilia-Romagna è stata la terza regione italiana a vedere il deposito della proposta di legge regionale di iniziativa popolare per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. Dopo il deposito avvenuto il 7 luglio 2023 e l’assegnazione alla Commissione competente, la proposta di legge – già dichiarata ammissibile dalla Consulta di Garanzia Statutaria – deve essere ancora esaminata dall’Assemblea legislativa.

 ➡ Dichiarazione di Marco Cappato, tesoriere Associazione Luca Coscioni, insieme alle Cellule Coscioni di Bologna, Rimini, Parma, Modena e Reggio Emilia

“Chiediamo che la discussione della proposta inizi quanto prima e che venga in ultimo approvata affinché le persone che si trovano nelle condizioni previste dalla sentenza Antoniani/Cappato non debbano prolungare le loro sofferenze, ma abbiano tempi certi di verifica e attuazione.

Chiediamo in particolare alla Presidente della Commissione Soncini Ottavia di calendarizzare la proposta in Commissione, alla Presidente del Consiglio regionale Emma Petitti di garantire la calendarizzazione in aula prima della campagna elettorale, e al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini di fare quanto in suo potere per rimuovere eventuali ostacoli politici o burocratici che dovessero rallentare il percorso affinché finalmente Regione Emilia- Romagna si assuma la responsabilità di decidere su questo tema”.