Embrioni uomo-animale/Stephen Minger su “Agenda Coscioni”: “Gran Bretagna giusta cornice regolatrice per scienza”

Giulia Innocenzi

Cellule staminali

Intervista di Giulia Innocenzi a Stephen Minger da radioradicale.it

“Vorremmo creare linee cellulari per la ricerca e sviluppare nuove cure per le malattie”. Questo il motivo della richiesta all’Autorità britannica per la fertilizzazione e l’embriologia (Hfea) di creare gli embrioni ibridi. Lo spiega Stephen Minger, lo scienziato che per primo dovrebbe creare gli embrioni uomo-animale, a “Agenda Coscioni”*, il mensile dell’Associazione Luca Coscioni.

“La nostra ricerca è soprattutto focalizzata sulla produzione di linee cellulari estratte da individui con malattie specifiche”. L’obiettivo, spiega il Professor Minger, è quello di “scoprire quali sono i geni coinvolti nelle malattie studiate”. La speranza è quella di “poter riprodurre in laboratorio il processo in cui le proteine mutate interagiscono con il normale funzionamento cellulare, distruggendo così le cellule nervose”. L’applicazione pratica di tale ricerca c’è, e va incontro alle cure per i malati. Le informazioni acquisite, infatti, “potrebbero essere utilizzate per creare nuove terapie e farmaci per la prevenzione delle malattie”.

Il Professore del King’s College di Londra ci tiene a precisare la differenza fra gli embrioni cosiddetti “chimera” e gli embrioni “ibridi”. “Il termine chimera si usa quando si prendono ovuli e spermatozoi di una specie e li si mischiano con ovuli e spermatozoi di un’altra specie. Tale procedimento, se vengono utilizzati gameti umani, è attualmente illegale nel Regno Unito“. Gli embrioni “ibridi”, o anche “ibridi citoplasmatici“, invece, si ottengono “partendo da un ovocita di una mucca da cui viene estratto il nucleo, che contiene tutto il DNA. Questo diventa così un ovocita vuoto, privo di alcuna identità genetica, a cui si può attribuire l’identità genetica di un essere umano, inserendovi all’interno una cellula umana”.

Essi vengono usati costantemente per “vedere come funziona il sistema immunitario e per testare nuove medicine immunitarie contro il rigetto degli organi. Ciò è realizzabile se si prendono le cellule da persone affette geneticamente dalle malattie sotto esame, come l’Alzheimer, il morbo di Parkinson, la distrofia muscolare, e altri disordini neuronali catastrofici, e si introducono negli ovociti denuclearizzati di conigli e mucche”. La scelta degli ovociti animali, anziché di quelli umani, dipende dall’infinita reperibilità dei primi contro la scarsità dei secondi. Ma, secondo Minger, quando si riuscirà a incrementare “l’efficienza della tecnologia, diciamo di un fattore del dieci per cento, penso che la maggior parte di noi scienziati tornerà a usare ovociti umani, ma al momento attuale un tale cambiamento non sarebbe giustificato”.

Il mensile dell’Associazione Luca Coscioni chiede infine un parere allo scienziato rispetto a quale politica ritiene più appropriata per governare la scienza. Il Professor Minger non ha dubbi: “Dovrebbero essere i regolatori, piuttosto che i legislatori, a regolamentare la ricerca scientifica”. Questo perché “la scienza si sta muovendo così in fretta che è impossibile, per il Parlamento o per il governo, conoscere i confini fra i vari campi della ricerca scientifica. Tali organi statali non possono essere aggiornati tanto quanto i regolatori e gli esperti del panel, che sono invece specializzati nel monitorare specifiche questioni scientifiche”.

Per tale motivo, gli scienziati britannici hanno “richiesto al governo di non legiferare sulla scienza, ma di permettere a un panel di esperti e di regolatori, come per esempio il Food and Drug Administration statunitense o il Ministero degli interni britannico, di regolare la ricerca”. Dopo il sì dell’Autorità, Minger dovrà ora attendere la decisione di una commissione, che entro tre mesi dovrebbe rilasciargli l’autorizzazione a creare gli embrioni ibridi. È fiducioso e non teme che possano esserci critiche troppo aspre rispetto alla decisione favorevole che è attesa. “Ritengo che la Gran Bretagna abbia la giusta cornice regolatrice per fare scienza accettabile anche a livello etico”.

* L’Agenda Coscioni è un giornale mensile stampato e distribuito a decine di migliaia di persone tra membri dell’associazione – della quale fanno parte tra gli altri centinaia di professori universitari, medici, e scienziati – parlamentari, giornalisti di stampa, radio e tv, nonché a amministratori regionali, provinciali e comunali e associazioni del settore. Tutti i numeri sono reperibili online in formato PDF, insieme all’archivio delle uscite da settembre 2006, all’indirizzo web: http://www.associazionelucacoscioni.it/agenda/archivio