Embrioni orfani: bene i ricercatori che ne chiedono l’utilizzo per la ricerca.

Intervento dell’on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali e membro della Giunta dell’Associazione Coscioni

Nel corso del  secondo Convegno Nazionale sulla ricerca su cellule staminali embrionali (1) e’ stato presentato un Manifesto in cui si afferma che “la ricerca sulle staminali embrionali e’ etica e doverosa, specie quando compiuta su cellule gia’ esistenti e destinate alla distruzione”.

Non posso che concordare con l’iniziativa presa da questi ricercatori, ricordando che Italia, secondo il censimento dell’ISS (Istituto Superiore di Sanita’), sarebbero 2.527 gli embrioni “abbandonati” nelle cliniche e in attesa di essere crioconservati nella biobanca milanese dell’Ospedale Maggiore. L’attuale normativa (la legge 40 sulla procreazione assistita), infatti, prevede che gli embrioni sovrannumerari invece di essere destinati alla ricerca siano congelati… per non si sa quale utilizzo.

Per questa operazione inutile erano stati stanziati 450 mila euro: 400 mila per la creazione della biobanca, l’acquisto cioe’ dei contenitori dove mantenerli sotto azoto; e 50 mila per l’ISS per il trasporto dalle cliniche di fecondazione assistita dove si trovano.

Alcuni mesi fa venne fuori la notizia che l’operazione era bloccata per mancanza di fondi.

Presentai a riguardo un’interrogazione al ministro della Salute per sapere: dove fossero finiti i soldi, come fossero stati utilizzati quelli gia’ erogati e se non fosse il caso di intervenire legislativamente per destinare gli embrioni inutilizzabili a fini di ricerca. (2)

Sto ancora aspettando la risposta!

Nel frattempo e’ uscita la relazione annuale sulla legge 40 del ministro della Salute e i dati riportati non sono per niente positivi. Questa legge e’ nata con lo spirito di vietare alcune pratiche invece che regolamentarle e metterle a disposizione delle coppie con problemi di infertilita’ o con problemi di malattie genetiche ereditabili. Avere inserito in una legge, che si sarebbe dovuta preoccupare di far nascere bambini, il veto sulla ricerca scientifica, e’ stata la conferma dello spirito ideologico della norma e della necessita’ di riformarla.

L’unica soluzione praticabile per tutti coloro che volessero aiutare la ricerca scientifica, e’ quella proposta dall’associazione Luca Coscioni con una campagna, inaugurata proprio nella Giornata per la liberta’ di ricerca (il 20 febbraio scorso), con la quale si invitano tutte le coppie italiane interessate a donare gli embrioni destinati all’abbandono nei Paesi esteri in cui e’ consentita la ricerca.

 

(1) organizzato dal Gruppo IES (Italiani sulle Cellule Staminali Embrionali), con il patrocinio e la collaborazione della Consulta di bioetica, Unistem, Politeia e Associazione Luca Coscioni

(2) http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=286