Ecco l’Emilia-Romagna dei diritti civili

Lo scenario nella Regione che, da domani a domenica, ospiterà il XIX Congresso dell’Associazione Luca Coscioni

Il co Presidente Michele De Luca, scienziato e docente universitario all’Università di Modena e Reggio Emilia, lancerà al Congresso una proposta per il sostegno pubblico alle terapie avanzate salvavita, che sono dismesse dalle aziende per ragioni di profitto

Pochi giorni al via del XIX Congresso dell’Associazione Luca Coscioni – patrocinato dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – in programma a Modena dal 13 al 16 ottobre presso l’aula Magna del Tecnopolo, via Vivarelli 2. Dal principale appuntamento annuale della realtà attiva a livello internazionale a tutela delle libertà civili scaturiranno gli obiettivi politici 2023 in tema di Fine Vita, Ricerca Scientifica, Aborto, Fecondazione assistita, Disabilità, Cannabis, Democrazia partecipativa, Salute mentale.

L’Associazione Luca Coscioni ha scelto l’Emilia Romagna per una serie di motivi. Innanzitutto quale hub di primo piano in termini di ricerca scientifica, uno dei suoi tre presidenti, il Professor Michele De Luca è direttore del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, punto di riferimento nazionale sullo studio delle malattie rare. È proprio Michele De Luca a lanciare l’allarme per le nuove terapie geniche su alcune malattie rare: “Nonostante spesso si tratti di terapie già approvate e dimostratesi efficaci per salvare la vita delle persone, a causa dello scarso numero di pazienti finiscono per essere abbandonate dalle aziende perché non profittevoli. “Il Congresso di Modena sarà un’occasione per lanciare una proposta al Governo e al Parlamento italiano di un intervento che consenta a tante persone malate di curarsi : la tecnologia c’è, manca finora la volontà politica. Si costringe a vivere nella sofferenza chi vuole morire, ma non si consente di vivere a chi potrebbe essere curato.”

Un’altra ragione per tenere il Congresso a Modena è dettata dal contesto favorevole – in termini di sensibilità sociale – che in Emilia Romagna esiste per una corretta applicazione e tutela dei diritti.

In termini di testamento biologico complessivamente in Emilia-Romagna, sempre secondo un’indagine interna condotta dall’associazione su 330 comuni contattati, 243 hanno comunicato le disposizioni anticipate di trattamento ricevute, ben 20.757 le DAT depositate. Di queste, 16.002 (l’85,59%) sono state inviate alla Banca Dati Nazionale. Un dato migliorabile con una corretta campagna informativa istituzionale, finora assente, ma significativo rispetto a tante altre regioni italiane.

QUI la dashboard curata dall’Associazione Luca Coscioni con tutti i dati relativi ai testamenti biologici nei comuni italiani

Notevole anche il contributo ai tempi dei due referendum Eutanasia e Cannabis del 2021, quando i due referendum attirarono l’interesse di oltre 100.000 mila emiliani, nel pieno delle vacanze estive.

Un altro tema che verrà affrontato durante il Congresso e che vede l’Emilia Romagna in prima fila è quello della salute mentale. Da quanto emerge dai dati del Ministero della Salute, l’Emilia Romagna è tra le regioni che spende di più per la salute mentale, investendo il 3.6% del Fondo Sanitario Nazionale, pari a 285 milioni di euro, contro il 2.9% della spesa media nazionale. Negli ultimi anni la Regione ha anche investito molto per superare il ricorso alla contenzione meccanica, cioè l’utilizzo di mezzi fisici per limitare i movimenti del paziente, ottenendo negli ultimi dieci anni un calo di oltre il 75%. Di salute mentale e della situazione dell’assistenza psichiatrica in Italia parlerà a Congresso Fabrizio STARACE, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Modena e consigliere generale Associazione Luca Coscioni.

Una regione attiva sui temi civili tanto da portare l’associazione Luca Coscioni ad aprire nel futuro immediato una terza cellula sul territorio, quella di Modena, dopo Bologna e Parma.