Domande e risposte – Webinar su “Coronavirus, scienza e diritti”

In questa pagina gli esperti rispondono alle domande che arrivano durante i webinar “Coronavirus, scienza e diritti”.

Siamo in attesa degli esperti per le rimanenti domande.

04/04/20 DOMANDA DI CAMILLO RINALDI COLONNA. Fontana ha dichiarato che in Lombardia si fanno 5 mila test al giorno. In quel numero sono inclusi anche i test fatti a pazienti già ospedalizzati perché precedentemente testati come positivi? Quindi questi test successivi sono attivi a verificare la guarigione. A quanto so, ne vengon fatti 2 per ciascun paziente, prima di dimetterli.

RISPOSTA DI MICHELE USUELLI, NEONATOLOGO, CONSIGLIERE REGIONALE IN LOMBARDIA

Caro Camillo, sì. Sono inclusi nei 5000 test. A onor del vero, dopo il mio intervento in aula, stanno arrivando un numero maggiore di laboratori e facendo più test. Vengono dimessi ancora positivi e poi fanno i test a distanza, mentre sono già a casa. Con 2 test negativi hai guarigione certa.

04/04/20 DOMANDA DI SIMONA BONFANTE. La regione Lombardia ha attivato una app di Protezione civile per raccogliere info sanitarie attraverso un questionario. Quei dati – si dice – sono anonimi. Tuttavia, si dice anche che non è escluso, in futuro, un tracciamento delle persone positive al Civid. Si deve dedurre che quei dati in realtà non siano affatto anonimi? Come fa un utente a controllare l’uso dei propri dati, le finalità, e il tempo di conservazione?

RISPOSTA DI STEFANO ZANERO, PROFESSORE ASSOCIATO PRESSO DIP. DI ELETTRONICA, INFORMAZIONE E BIOINGEGNERIA, POLITECNICO DI MILANO.

Cara Simona, da un lato il “tracciamento” può e deve essere svolto in modo anonimo e privacy-preserving. Dall’altro, secondo me l’affermazione “potrà essere usata per il tracciamento” è semplicemente una sciocchezza.

04/04/20 DOMANDA DI PIERALFONSO IACONO. Si è parlato di clorochina e molto superficialmente di Avigan. Vorrei sapere qualcosa sul Tocilizumab. Se è un farmaco utile contro il Covid-19. Grazie!

RISPOSTA DI ANTONIO CASSONE, MEDICO MICROBIOLOGO DI SANITÀ PUBBLICA, MEMBRO DELL’AMERICAN ACADEMY OF MICROBIOLOGY, GIÀ DIRETTORE DEL DIP. MALATTIE INFETTIVE ISS.

Caro Pieralfonso, il Tocilizumab è un anticorpo contro il recettore dell’Interleuchina 6 correntemente oggetto di vari trials clinici in tutta Italia (e altrove) per valutarne efficacia e sicurezza d’uso. Personalmente lo ritengo un farmaco assai promettente perché andrebbe a spegnere una reazione   dell’organismo che invece di aiutarci a sconfiggere il virus ci danneggia. Sono reazioni infiammatorie eccessive che spesso caratterizzano le infezioni in cui il nostro sistema immunitario non riesce ad avere ragione subito dell’agente infettante Si sforza di farlo usando al massimo tutte le armi che possiede ma finisce col far male più a noi che al microbo.‘E il cosiddetto “fuoco amico”. Il tocilizumab potrebbe spegnere questo fuoco.

04/04/20 DOMANDA DI GIANLUCA LIUT. Il virus si propaga in aria? Sì o no. Non ci sono certezze scientifiche. Forse molti si attendono risposte, laddove possibile.

RISPOSTA DI ANTONIO CASSONE, MEDICO MICROBIOLOGO DI SANITÀ PUBBLICA, MEMBRO DELL’AMERICAN ACADEMY OF MICROBIOLOGY, GIÀ DIRETTORE DEL DIP. MALATTIE INFETTIVE ISS.

Caro Gianluca, il virus non può propagarsi nell’aria perché può propagarsi solo all’interno di cellule viventi. Quello che può succedere invece è che particelle virali emesse con uno starnuto od addirittura solo parlando o tossendo da una persona infetta possono restare nell’aria, formando un aerosol che per qualche tempo contiene il virus. Nessuno sa però esattamente, per questo nuovo virus,  per quanto tempo le particelle virali possono rimanere sospese nell’aerosol prima di cadere a terra e soprattutto per quanto tempo possono essere ancora infettanti. Si stanno facendo esperimenti per capirlo e per capire quale sia la distanza massima entro la quale una persona non munita di dispositivi di protezione può essere contagiata. Anche per questo il distanziamento sociale è così importante.

04/04/20 DOMANDA DI REMO TALACCI. In sostanza, il vaccino non darebbe immunità, quindi perché si ritiene sia così fondamentale? Grazie.

RISPOSTA DI ANTONIO CASSONE, MEDICO MICROBIOLOGO DI SANITÀ PUBBLICA, MEMBRO DELL’AMERICAN ACADEMY OF MICROBIOLOGY, GIÀ DIRETTORE DEL DIP. MALATTIE INFETTIVE ISS.

Caro Remo, si stanno producendo e sperimentando almeno una decina di vaccini potenzialmente attivi contro il coronavirus. Alcuni sono già in sperimentazione nell’uomo. La sperimentazione però deve essere molto accurata per valutarne l’innocuità oltre all’efficacia. Si prevede che nella migliore delle ipotesi un vaccino potrebbe essere pronto nella primavera del 2021, non sarebbe quindi utile per controllare l’attuale epidemia ( che ci auguriamo tutti si spenga prima9 ma semmai una sua seconda ondata. Mi piace ribadire che “correre” coi vaccini non è mai un bene. Ci vuole il suo tempo. Non capisco il resto della domanda : è sicuramente possibile con questo virus fare un vaccino che induce immunità e protegge dalla malattia, ci sono tutti i presupposti visto che anticorpi di persone ammalate e poi guarite possono proteggere dall’infezione altre persone cui questi anticorpi vengono iniettati.

04/04/20 DOMANDA DI FRANCESCO TESCIONE. Non si sa quando finirà il pericolo/rischio o non ce lo dicono?

RISPOSTA DI ANTONIO CASSONE, MEDICO MICROBIOLOGO DI SANITÀ PUBBLICA, MEMBRO DELL’AMERICAN ACADEMY OF MICROBIOLOGY, GIÀ DIRETTORE DEL DIP. MALATTIE INFETTIVE ISS.

Caro Francesco, semplicemente non si sa. Siamo entrati in una relativa riduzione  della velocità di contagio e del numero di nuovi casi gravi ( terapia intensiva) ( e questo è positivo) ma ci sono ancora tanti nuovi contagi e tanta mortalità che fanno prevedere una caduta lenta  dell’epidemia, sempre ammesso che manteniamo le misure di distanziamento e quarantena e identifichiamo tutti o quasi i nuovi casi con un ampio uso dei tamponi e della ricerca degli anticorpi.

04/04/20 DOMANDA DI SILVIA LUCIA VITIELLO. Buongiorno, volevo chiedere a Filomena Gallo cosa pensa del problema delle uscite con bambini. In particolare: come é possibile che Fontana dica che la sua mera ordinanza prevale su quanto disposto dal DPCM sulla stessa materia? Dopo i chiarimenti del Viminale l’applicazione delle disposizioni é ancora molto discrezionale, infatti oggi mio marito stava andando a comprare il pane con mia figlia ma i carabinieri lo hanno fermato e gli hanno intimato di tornare a casa, cosa che da quanto detto da Conte in conferenza stampa e specificato dal Viminale é assolutamente permessa (uscita per necessita). Grazie

RISPOSTA DI FILOMENA GALLO, SEGRETARIO ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

Cara Silvia, c’è un problema di competenze tra Stato e regioni in materia di salute. La tutela della salute è al centro, i due provvedimenti Governo e Regione confliggono creando confusione. Prevale per l’emergenza quello del Governo, ma per la situazione regionale della Lombardia ulteriori restrizioni possono essere giustificate.

04/04/20 DOMANDA DI GIANLUCA LIUT. Che ne pensi della proposta diffusa in queste giorni di statalizzare la sanità (Orlando, PD)?

RISPOSTA DI MARCO CAPPATO, TESORIERE ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

Caro Gianluca, il tema della riforma della sanità lo affronteremo questo sabato. Quello che la crisi ha reso evidente è la necessità di rafforzare i servizi domiciliari e di prossimità rispetto a un modello troppo centrato sulle strutture ospedaliere.

04/04/20 DOMANDA DI ROBERTA SANGIORGI. Perché il governo dice di riaprire le fabbriche da lunedì però le persone devono stare in casa sino a dopo Pasqua? Non è una contraddizione? Addirittura il capo della protezione civile ha detto fin dopo il primo maggio? Tutto questo balletto di date crea sconcerto nei cittadini e dà l’idea che ci sia una grande confusione di fondo. Come possiamo come cittadini capire cosa è giusto? Ci sono fonti sicure a cui possiamo fare riferimento?

RISPOSTA DI MARCO CAPPATO, TESORIERE ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

Cara Roberta, è effettivamente molto complicato stare dietro a tutte le notizie contraddittorie. Il primo criterio è quello di distinguere tra decisioni già formalizzate e semplici anticipazioni. Sulla riapertura, per ora nulla è deciso. Le riaperture dei luoghi di lavoro saranno graduali. Ha un senso riaprire prima alcuni luoghi di lavoro rispetto a tutto il resto perché sarebbe pericoloso riaprire tutto insieme.

04/04/20 DOMANDA DI NOEMI DI CENSO. Volevo chiedervi come si sta muovendo il governo per la categoria “disoccupati non per volontà”?

RISPOSTA DI MARCO CAPPATO, TESORIERE ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

Grazie Noemi per averci scritto e per seguire il nostro dibattito. Spero che un giorno le cose per Lei potranno andare meglio. Per sapere con precisione sulle misure del Governo in materia di disoccupazione è meglio che prova ad informarsi sui siti specializzati.

28/03/20 DOMANDA DI MARIA VICTORIA TUAN. Quanto si può limitare così tanto la libertà delle persone? Qual è il limite tra diritto alla salute e diritto alla libertà?

RISPOSTA DI MARILISA D’AMICO, PROFESSORE ORDINARIO DI DIRITTO COSTITUZIONALE E PRORETTORE, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO

Cara Maria, questo é il dilemma del momento: una limitazione massima della libertà più importante, quella personale (si dice siamo agli “arresti domiciliari”) alla luce del diritto alla salute. I provvedimenti a cui siamo sottoposti dovranno essere rigorosamente limitati nel tempo ed avere sempre una robusta giustificazione.

28/03/20 DOMANDA DI GIANLUCA LIUT. Non è condivisibile l’introduzione del reato di epidemia colposa. L’evento sarebbe inaccertabile. Come sarebbe possibile accertare la diffusività del contagio da parte di un soggetto se non si prova che era contagiato all’epoca dell’accertamento della violazione? Il diritto penale richiede l’accertamento del nesso di causalità.

RISPOSTA DI MARILISA D’AMICO, PROFESSORE ORDINARIO DI DIRITTO COSTITUZIONALE E PRORETTORE, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO

Caro Gianluca, sono d’accordo sulle problematiche attinenti a nuove figure di reato come quello di “epidemia colposa”. In generale, meglio ricorrere al diritto penale come extrema ratio e senza rinunciare a tutte le garanzie come quelle sulla coplevolezza. Nel caso dell’accertamento della “colpa” sarebbe in effetti difficile: però si potrebbe distinguere tra dolo, che si avrebbe in soggetti che sanno di essere positivi ed escono, e colpa, che potrebbe profilarsi ad esempio in soggetti che escono sapendo di avere al febbre od altri sintomi compatibili. Ripeto, meglio non ricorrere alla pena che oltretutto potrebbe rivelarsi “simbolica” nel caso in cui non si riuscisse a punire tutti i “colpevoli”.

28/03/20 DOMANDA DI MARCO MARSILI. Cara D’amico, mi stupisco del fatto che tu voglia considerare le ‘fake news’ un reato! Chi dovrebbe deciderlo? Per via amministrativa, senza le garanzie processuali? Guarda i decreti appena approvati da Republika Srpska, Turchia, Armenia, Russia, Azerbaijan, su fake news e COVID-19…. e la mordacchia messa dall’assessore della regione Sardegna ai medici del SS regionale. Il diritto di informazione prima di tutto.

RISPOSTA DI MARILISA D’AMICO, PROFESSORE ORDINARIO DI DIRITTO COSTITUZIONALE E PRORETTORE, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO

Caro Marco, è chiaro che la “fake new” é di difficile accertamento e potrebbe profilarsi un problema con la libertà /diritto di informare: ma, attenzione, nessuna libertà fondamentale come quella di informazione è senza limiti. Libertà di informazione va bilanciata con altri valori fondamentali, come la dignità umana, l’uguaglianza e, in questo caso, il diritto alla salute pubblica e individuale. Una “informazione falsa” che metta in pericolo la salute individuale e pubblica non può essere considerata ammissibile, in un ordinamento costituzionale. Problema diverso è chi accerta e le sanzioni, ma il problema va posto eccome.

28/03/20 DOMANDA DI PASQUALINO ALLEGRO. A Michele Usuelli: ma è vero che l’errore dei tamponi rimane dell’80% o giù di li? Perchè so di casi al Sud in cui la conferma di positività al virus è stata poi rilevata dalle analisi del sangue piuttosto che dall’uso ripetuto dei tamponi.

RISPOSTA DI MICHELE USUELLI, NEONATOLOGO, CONSIGLIERE REGIONALE IN LOMBARDIA

Caro Pasqualino, esattamente il contrario. I tamponi sono specifici e sensibili. Il golden standard. I test su sangue non sono ancora affidabili.

28/03/20 DOMANDA DI CRISTIANA STRINA. A proposito dell’intervento del dr. Michele Usuelli sulle RSA , io ho mia mamma ricoverata in rsa purtroppo ha necessità di assistenza medica e infermieristica per cui è impossibile portarla a casa. […] Quanto questo isolamento obbligato, questo abbandono è necessario? Mi e vi chiedo se era possibile prendere delle soluzioni alternative per poter abbracciare i nostri cari.

RISPOSTA DI MICHELE USUELLI, NEONATOLOGO, CONSIGLIERE REGIONALE IN LOMBARDIA

Cara Cristiana, al momento l’unico modo per lenire un poco di dolore è dare agli infermieri un tablet per fare delle videochiamate, magari con l’aiuto del personale infermieristico. E, purtroppo, sperare che non si ammalino.

28/03/20 DOMANDA DI BEATRICE BONECHI. Esiste da un punto di vista scientifico una spiegazione del fatto che sia peste nera, che SARS, e SARS-CoV-2 hanno origine in Cina? Essendoci una comunanza di sintomi tra le tre, ed essendo già dimostrata la comunanza della catena genetica tra SARS e SARS-COV-2, esiste continuità anche con la peste nera?

RISPOSTA DI GIANLUCA GRIGNASCHI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO

Cara Beatrice, innanzitutto la peste è causata da un batterio (Yersinia pestis) e quindi non ha “continuità” con i corona virus di SARS COV. Qui può trovare una descrizione approfondita della malattia e delle sue cause. Salta subito all’occhio che i fattori che accomunano queste malattie sono la scarsa igiene (intesa come igiene generale dell’uomo e degli animali che lo circondano) e le abitudini alimentari “a rischio” come il consumo di animali selvatici che costituiscono il reservoire naturale di queste contaminazioni.

28/03/20 DOMANDA DI BRUNO FABRETTO. L’analisi economica dell’Osservatorio della Bocconi denuncia la “privatizzazione” del SSN in Lombardia. Eccetto gli IRCSS, che ruolo hanno le cliniche private in questa emergenza ? Stanno a guardare?

RISPOSTA DI MARCO CAPPATO, TESORIERE dell’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

Caro Bruno, la sanità privata dovrebbe rispondere alle stesse regole di quella pubblica. Mi pare evidente che ci siamo fatti trovare impreparati, senza un piano degno di questo nome.

28/03/20 DOMANDA DI VENERANDO CARDILLO. Nessuno accenna la possibilità di possibili disordini di piazza per “espropri proletari” e assalto ai supermercati di chi si trova improvvisamente senza reddito. Non converrebbe prevenirli proponendo un piano di distribuzione di quanto necessario agli indigenti temporanei?

RISPOSTA DI MARCO CAPPATO, TESORIERE dell’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

Caro Venerando, mi pare che la direzione verso la quale si è mosso il Governo -resta da vedere con quanta efficacia- sia proprio quella di prevedere aiuti verso gli indigenti. Bisogna fare particolare attenzione a coloro che non solo non possono “assaltare” nulla, ma non possono proprio uscire di casa, ad esempio i disabili.

28/03/20 DOMANDA DI LUCA BARONCINI. Non mi sembra di avere visto nell’appello che ci sia nulla relativamente a chi e quando può dichiarare un’epidemia od una pandemia in atto. Basta una dichiarazione dell’OMS? E come viene presa questa decisione in OMS? Quanti punti di vista differenti, tutti da personale specializzato scientifico, vengono tenuti in considerazione nell’atto della dichiarazione ufficiale della presenza di un’epidemia?

RISPOSTA DI MARCO PERDUCA, COORDINATORE di SCIENCE FOR DEMOCRACY

Caro Luca, non si tratta di punti di vista ma di numeri. L’OMS raccoglie le informazioni condivise dagli Stati membri delle Nazioni unite e sulla base delle diffusione del virus decide di cosa si tratti.

28/03/20 DOMANDA DI LUCA BARONCINI. Nell’appello si parla di un diritto di accesso ad eventuali vaccini da parte di tutta la popolazione, non si parla della volontarietà della vaccinazione. Non sarebbe più tutelante evidenziare anche il diritto dell’individuo di scelta se sottoporsi o meno a vaccinazione?

RISPOSTA DI MARCO PERDUCA, COORDINATORE di SCIENCE FOR DEMOCRACY

Caro Luca, la prima cosa da tutelare insieme alla salute è la libera circolazione di idee che poi possono esser trasformate in fatti. Se non esiste la possibilità di vaccinarsi non esiste neanche la possibilità di decidere di farlo. Sarà interessante studiare come la pandemia in corso influirà sulle scelte di vaccinazione in tutto il mondo.

21/03/20 DOMANDA DI BRUNO FABRETTO. Corbellini, che speranza abbiamo di riformare il SSN e aprirlo alla “salute circolare” e all’uso dei Big Data?

RISPOSTA DI GILBERTO CORBELLINI, PROFESSORE ORDINARIO DI STORIA DELLA MEDICINA E DOCENTE DI BIOETICA, UNIVERSITÀ DI ROMA – SAPIENZA

Caro Bruno, in Italia quasi nessuna. Però i big data non sono la soluzione magica per governare problemi complessi.

21/03/20 DOMANDA DI ANDREA BALLABENI. Si puo chiedere a Gilberto Corbellini di espandere in pochi minuti a proposito del punto che ha accennato su quanto gli scienziati cognitivi vanno dicendo da trent’anni? Penso che sarebbe molto interessante per tutti.

RISPOSTA DI GILBERTO CORBELLINI, PROFESSORE ORDINARIO DI STORIA DELLA MEDICINA E DOCENTE DI BIOETICA, UNIVERSITÀ DI ROMA – SAPIENZA

Caro Andrea, pochi minuti… Il senso della battuta è che da una trentina di anni le scienze cognitive e la behavioral economics hanno spiegato quali sono le predisposizioni che guidano i nostri giudizi e le nostre scelte. Sono stati identificati un paio di centinaia di bias ed euristiche che potenzialmente compromettono la capacità di fare scelte razionali in situazioni di incertezza. Se le discussioni politiche e le decisioni governativi tenessero conti anche di queste conoscenze forse la qualità dei procedimenti istituzionali e della partecipazione pubblica ne guadagnerebbero.

21/03/20 DOMANDA DI VALTER MARCHETTI. Corbellini, quali sono le sue perplessità sull’immunità di gregge?

RISPOSTA DI GILBERTO CORBELLINI, PROFESSORE ORDINARIO DI STORIA DELLA MEDICINA E DOCENTE DI BIOETICA, UNIVERSITÀ DI ROMA – SAPIENZA

Caro Valter, io non ho perplessità sull’immunità di gregge. Sarebbe come avere delle perplessità sull’abbronzatura causata dal sole. L’immunità di gregge è la sola via che abbiamo per uscire di casa, io penso. Noi siamo abituati a pensare all’immunità di gregge prodotta dai vaccini, che sono sicuri, ma in questo caso a causarla il coronavirus, che sicuro proprio non è. In questo momento la Svezia sta seguendo la strada dell’immunità di gregge ottenuta senza lockdown. Noi, di fatto cerchiamo di arrivarci con il lockdown.

21/03/20 DOMANDA DI EDOARDO BASS PLAYER. Vorrei un vostro parere su quello che in pochi giorni è diventato un fenomeno mediatico enorme: siamo sicuri di non voler approfondire questa scelta di vietare il jogging, la corsa per strada (con tutte le precauzioni, s’intende), senza alcun tipo di spiegazione basata su evidenze? Citiamo il prof. Corbellini: noi siamo a casa, comodi, connessi, con musica e libri, ma vivono tutti in queste condizioni di privilegio? Non è da temere uno Stato che è evidentemente incapace di gestire le attività quotidiane della propria comunità e per questo decide allo stesso tempo draconianamente e superficialmente?

RISPOSTA DI GILBERTO CORBELLINI, PROFESSORE ORDINARIO DI STORIA DELLA MEDICINA E DOCENTE DI BIOETICA, UNIVERSITÀ DI ROMA – SAPIENZA

Caro Edoardo, Col senno di poi e nelle situazioni di disagi si può facilmente dire che le scelte non ci piacciono o che erano sbagliate. Fare altre scelte implicava essere un altro paese, con cittadini più istruiti e con molto più alto senso civico, che quindi avrebbero avuto un governo all’altezza. Non essendoci queste condizioni ci prendiamo quello che ci è toccato.

21/03/20 DOMANDA DI ANDREA ATZORI. Si chiede ai cittadini dei paesi del mondo occidentale di rinunciare ai propri diritti fondamentali, ma, incredibilmente, il più importante di questi paesi, non rinuncia alle sanzioni economiche imposte contro Nazioni con cui ha fronti politici e militari aperti, gravemente colpiti da questa pandemia, come sono l’Iran ed il Venezuela. Sembrerebbe che la sospensione dei diritti fondamentali dei cittadini e quindi degli stessi principi democratici che reggono le Nazioni occidentali e di cui si vantano tanto da credersi nel potere di imporli con la forza delle armi, nel resto del mondo in cui a loro giudizio, non sarebbero rispettati, sarebbero meno importanti di quanto non lo siano all’estero. Un’assurdità in totale antitesi con i principi della logica prima ancora che con quelli della della stessa guerra al coronavirus. Si fa la guerra per la democrazia ma si sospende, forse per sempre la democrazia, in nome del coronavirus!
Iran e Venezuela molto colpiti dal coronavirus, non possono ottenere i farmaci necessari per le cure a causa delle sanzioni economiche imposte dagli USA. Per coerenza ed anche per una lotta più efficace contro il virus, non dovrebbero essere rimosse?

RISPOSTA DI MARCO PERDUCA, COORDINATORE di SCIENCE FOR DEMOCRACY

Caro Andrea, premesso che nel mondo non ci sono solo gli USA e che nei momenti d’emergenza altri si son fatti avanti, teniamo anche presente che tanto il Venezuela in passato, quanto l’Iran la settimana scorsa, quando gli USA, pure non revocando l’embargo, hanno offerto aiuti sanitari, li hanno ricevuti.

21/03/20 DOMANDA DI ALESSANDRO MIDULLA. Tra le situazioni critiche per la diffusione del contagio (oltre agli ospedali, alle carceri e ai senzatetto…) era stata individuata l’esercitazione Defend Eu. C’è trasparenza? Che fine hanno fatto le migliaia di soldati USA inviati in Europa?

RISPOSTA DI MARCO PERDUCA, COORDINATORE di SCIENCE FOR DEMOCRACY

Caro Alessandro, le esercitazioni sono state annullate: https://www.stripes.com/news/europe/the-us-defender-20-exercise-was-mostly-called-off-belarus-is-marching-on-anyway-1.623501

21/03/20 DOMANDA DI SILVIA VITIELLO. Volevo sapere se avevate pensato di scrivere al Presidente della Repubblica su questo tema della limitazione delle libertà personali causato d questi decreti. O qualche altra iniziativa, a cui sarei contenta di partecipare. Non vedo come portare le bimbe al parco rispettando abbondantemente la distanza di sicurezza o compragli dei colori al supermercato (insieme al resto della spesa) abbia a che fare con la diffusione di un virus.

RISPOSTA DI MARCO PERDUCA, COORDINATORE di SCIENCE FOR DEMOCRACY

Cara Silvia, non abbiamo deciso di scrivere al Presidente della Repubblica ma abbiamo chiesto che il Parlamento si riunisca per discutere di tutte le misure adottate dal Governo a seguito dell’emergenza sanitaria.

21/03/20 DOMANDA DI ROCCO RUFFA. Qualcuno degli esperti sulle modalità di diffusione di questa malattia può esprimere un giudizio sulle condizioni delle carceri e sugli interventi auspicabili?

RISPOSTA DI MARCO PERDUCA, COORDINATORE di SCIENCE FOR DEMOCRACY

Caro Rocco, nei giorni scorsi abbiamo registrato due podcast uno sulle rivolte e uno sulle misure deflattive del Cura Italia.

21/03/20 DOMANDA DI FRANCESCO BATTAGLIA. Faccio una domanda personale ma penso riguardi parecchie persone anziane e pieni di patologie, a volte insopportabili: se per caso dovessi essere contagiato dal coronavirus, vorrei fortemente non essere ricoverato in ospedale, e trascorrere a casa il percorso della malattia, se questa si aggrava con le difficoltà respiratorie e la conclamazione della polmonite virale, sarei disposto a rifiutare le cure. Potrei chiedere la sedazione profonda per accompagnarmi a un trapasso senza problemi? O devo aspettare la fine biologica nelle sofferenze? Grazie.

RISPOSTA DI FILOMENA GALLO, SEGRETARIO dell’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

Gentile Francesco, 
sì certo poiché sarà capace di esprimere la propria volontà dichiara che rifiuta ogni cura e chiede una sedazione, chiede che la dichiarazione sia inserita nella cartella clinica (art.1 c.4 l.219/17). Può anche fare un video mentre effettua la dichiarazione. Serve ad attestare la sua diretta richiesta.

21/03/20 DOMANDA DI MARIA CRISTINA LATTANZI. Come si utilizzano le DAT nelle fasi finali di rianimazione in questa circostanza?

RISPOSTA DI FILOMENA GALLO, SEGRETARIO dell’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

Gentile Maria Cristina, se la DAT è stata depositata il medico conoscerà tramite la banca dati quale è la volontà del paziente. Se non avesse fatto DAT, potrebbe effettuare una video DAT dinanzi a testimoni da utilizzare in caso di necessità (art.1 c.4 l.219/17). In ogni caso queste rianimazioni non sono solo salva-vita ma dovrebbero curare completamente il paziente in caso di esito favorevole del decorso della malattia e quindi hanno una specificità diversa.

21/03/20 DOMANDA DI GIANLUCA LIUT. Mi chiedono i partecipanti alla mia condivisione della diretta: quali sono i limiti alla limitazione delle libertà personale?

RISPOSTA DI IRENE PELLIZZONE, Professoressa associata in Diritto Costituzionale presso il Dipartimento di diritto pubblico italiano e sovranazionale dell’Università degli Studi di Milano

Caro Gianluca, i limiti alla libertà personale sono individuati attraverso il delicato bilanciamento con altri diritti o beni costituzionali che sarebbero lesi dall’assenza di limiti, tali per cui l’esercizio arbitrario della libertà personale potrebbe portare a lesioni di diritti di altri individui, di cui si è parlato negli interventi mio e della prof. D’Amico.
Non è possibile dare indicazioni di merito, ma di metodo: limiti ci possono essere, purché il sacrificio cui portano non sia vano: vi deve essere dunque sempre un bene costituzionale che trae beneficio dalla limitazione. Ad esempio, la sicurezza pubblica o la sanità pubblica. E’ quest’ultimo il limite dei limiti: limitazioni fine a se stesse non sono ammesse.

21/03/20 DOMANDA DI GIANLUCA LIUT. Il senso di responsabilità può essere un criterio di valutazione della necesità di provvedimenti restrittivi della libertà personale?

RISPOSTA DI IRENE PELLIZZONE, Professoressa associata in Diritto Costituzionale presso il Dipartimento di diritto pubblico italiano e sovranazionale dell’Università degli Studi di Milano

Solo da un punto di vista politico, nel senso che, se i membri della società si adeguano spontaneamente a regole di comportamento ritenute necessarie per preservare altri beni costituzionali per “innato” senso di responsabilità, il legislatore ne può tenere conto, nel momento in cui decide se e come sanzionare la violazione di tali regole. Il senso di responsabilità diffuso ricade in altre parole su valutazioni di efficacia e efficenza della sanzione. Per approfondimenti sui criteri guida che rendano razionali queste valutazioni politiche, ci vorrebbe il parere di un sociologo e di un criminologo, nonché di un filosofo.