Dl Rave: ascoltare musica gratuitamente in luoghi inconsueti è espressione di pensiero

Senato della Repubblica

Dl Rave: ascoltare musica gratuitamente in luoghi inconsueti e contro gli schemi è espressione di pensiero

Dichiarazione di Marco Perduca dell’ Associazione Luca Coscioni, già presidente del Comitato promotore del Referendum Cannabis legale.

“Talmente tanta era l’urgenza del decreto che il Parlamento lo converte a poche ore dalla sua scadenza! La parte che proibisce i “rave” (art. 633 bis c.p.) tipizza un reato che, con la scusa paternalistica di garantire la salute e l’incolumità personale creata ad arte da articoli di stampa che per anni hanno divulgato falsità per generare allarme, proibisce una libera manifestazione di pensiero. La riformulazione contro i “rave” è avvenuta a seguito della levata di scudi di partiti, sindacati e giuristi progressisti che temevano un attacco a manifestazioni di tipo politiche, grazie a questa impostazione si è raggiunto un duplice scopo: non mettere a rischio quello nella prima versione del Dl che prevedeva l’aggiunta dell’art. 434 bis c.p. comunque non veniva punito (cioè le manifestazioni politiche), e fare “bella figura” nei confronti della società civile organizzata mettendo un freno alla “cultura dello sballo”.

Non comprendere” conclude Perduca “che ascoltare musica per ore, in luoghi inconsueti è (anche) una critica radicale al sistema – inteso come istituzioni ma anche  come modalità di produzione e fruizione di eventi musicali e dei loro costi – è il classico esempio di chi, in buona o cattiva fede, vuole governare fenomeni che non conosce affidandoli sempre, solo e comunque al diritto penale. Si tratterà di vedere se questa nuova proibizione made in Italy verrà applicata nei prossimi giorni e come perché – visto che il materiale di produzione musicale dovrà “comunque” sempre esser sequestrato e che le pene per organizzatori e partecipanti sono particolarmente sproporzionate – qualche problema di rispetto del dettato costituzionale ci potrebbe essere.