“Apprendo che la ministra Roccella ha a cuore il destino degli embrioni che sono abbandonati o che non sono idonei per una gravidanza. Sono anni che chiediamo di conoscere come saranno utilizzati i circa 3700 embrioni prodotti prima del 2004, che in base al Decreto Sirchia risultano abbandonati. Questi embrioni non potranno essere utilizzati per l’eterologa totale (quindi donazione per il trasferimento in utero), perché le norme che governano la tracciabilità e sicurezza sono successive alla produzione di quegli embrioni. D’altra parte non possono essere adottati perché solo i bambini in stato di abbandono, per legge, possono essere adottati non delle cellule: le cellule, nelle normative italiane e europee, sono equiparate ai tessuti e, se idonee, si donano, ma non possono avere personalità giuridica. Attribuire personalità giuridica alle cellule, cambiando il codice civile (art. 1) che subordina tale capacità all’evento nascita, significherebbe bloccare i trapianti, le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), e le Interruzioni Volontarie di Gravidanza (IVG).
Con una lettera inviata al Ministro della Salute Schillaci nei giorni scorsi abbiamo chiesto che sia emanato un nuovo Decreto per la raccolta dati del Registro Nazionale PMA, affinché vi sia un censimento degli embrioni non idonei per una gravidanza e vengano forniti dati aggiornati e disaggregati per ogni ciclo di PMA, utili sia per chi accede alle tecniche e sia per la comunità scientifica. Inoltre abbiamo chiesto con l’Associazione Luca Coscioni che nei nuovi LEA sia inserita la diagnosi preimpianto e sia erogata a carico del SSN, perché sono poche le Regioni, che si fanno carico di questa prestazione con conseguente grave disparità, a livello nazionale, dell’accesso a questa indagine diagnostica prevista per legge e lecita per chi ne ha bisogno”.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.