Il voto dei radicali sarà un voto di astensione.
Ci asterremo perchè il decreto è destinato ad incidere poco sul sistema sanitario. E’ un decreto debole e poco coraggioso.
Ci asterremo perchè il riassetto della medicina generale sul territorio,da anni sostenuto dai radicali, rischia di restare solo sulla carta perchè la normativa proposta si riduce ad una enunciazione e ad un invito alle Regioni. Non ci sono gli strumenti che avrebbero potuto renderlo operativo: risorse economiche rilevanti in favore della medicina sul territorio reperite tramite la diminuzione di 8-10 punti percentuali di spesa sanitaria ospedaliera (oggi eccessiva e inappropriata), premi e penalità per le Regioni, tempi certi di attuazione. In loro assenza tutto rimarrà inattuato e le Regioni continueranno a ricorrere spese ed assunzioni clientelari nelle strutture ospedaliere, in cambio di consenso elettorale.
Ci asterremo perchè la normativa sulle nomine dei Direttori Generali ricalca la situazione attuale senza novità di rilievo se non il richiamo, privo di reali imposizioni e controlli, ad una maggiore trasparenza. I Direttori Generali continueranno così ad essere i veri segretari/finanziatori della partitocrazia che formano le maggioranze regionali. Anche su questo punto i radicali da anni propongono altre soluzioni che impediscono procedure spartitorie.
Anche per le nomine dei “primari” si percorre una via che richiama i vecchi concorsi universitari e che si è dimostrata fallimentare da molti decenni.
Ci asterremo perchè sull’attività intramoenia dei medici ospedalieri invece di interrompere definitivamente l’attuale pratica che tutela esclusivamente i medici contro gli interessi economici e di salute dei cittadini, nei fatti il Ministro ha proposto la sua definitiva legalizzazione, introducendo solo poche norme facilmente aggirabili.
In questo decreto all’art 5 si parla di aggiornamento dei Lea (…). Una ennesima scadenza anzi due: entro il 31 dicembre 2012 per il decreto del presidente del consiglio dei ministri che provvede all’aggiornamento dei LEA e entro il 31 maggio 2013 per l’aggiornamento del nomenclatore…
Mi scusi Signor Ministro. E’ stato proprio questo Governo cui appartiene ad accogliere con parere favorevole in data 16/12/2011 l’ordine del giorno 9/04829-A/090 a mia prima firma che lo impegnava tra l’altro a “emanare il decreto sui LEA entro il mese di gennaio 2012, termine da considerarsi perentorio salvo che il Ministro dell’economia non comunichi al Parlamento le ragioni che considerasse ostative all’emanazione del decreto in questione entro il termine indicato(…).
Il Governo non ha rispettato il suddetto impegno.
Il Ministro dell’economia non ha dato comunicazione alcuna al Parlamento delle ragioni ostative all’emanazione.
Ad oggi la versione del Nomenclatore in vigore per i cittadini è ancora quella del 1999 e ciò significa che in molti casi per disporre di ausili moderni, debbono pagare di persona quello che sarebbe loro diritto avere gratuitamente ma che formalmente non fa parte del vigente Nomenclatore;
I LEA sono il profilo più alto del diritto alla salute e con l’aggiornamento del Nomenclatore non sono un mero atto burocratico, ma sono il presupposto per identificare il profilo del diritto alla salute e alla dignità della vita e pertanto non possono essere subordinati ad un ennesimo ritardo.
In attesa del rinnovo dei LEA e del Nomenclatore le condizioni di assisitenza anche domiciliare non vengono generalemtne assicurate e i malati e disabili sono drammaticamente lasciati soli.
Possiamo dirci delusi?
Dobbiamo dirlo… perchè i tempi della politica non coincidono ancora con i tempi dei malati e dei disabili.
NOTE PER LA STAMPA: PRESENTI 363; VOTANTI 334; ASTENUTI 29; MAGGIORANZA 168; VOTI FAVOREVOLI 269; VOTI CONTRARI 65
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.