Dichiarazione di Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni
Non era necessario conoscere la storia di Loris Bertocco per sapere che continuano ad esserci persone costrette all’esilio della morte in Svizzera, ma anche molte di più che sono costrette a subire come in Italia la tortura di una sofferenza alla quale non riescono a porre fine.
L’approvazione della legge sul testamento biologico non sarebbe servita a Loris Bertocco, perché l’accesso all’eutanasia o all’assistenza al suicidio dei malati terminali sarebbe possibile solo con l’approvazione di leggi come quella di iniziativa popolare da noi presentata 4 anni fa e mai discussa in Parlamento. Se però il Parlamento si decidesse ad approvare la legge sul testamento biologico prima della fine della legislatura, troverebbero finalmente una risposta almeno quelle persone che vorrebbero interrompere senza soffrire un trattamento sanitario che li tiene in vita.
Visti i ritardi accumulati finora al Senato, dove la legge è paralizzata dell’ostruzionismo in Commissione Sanità, c’è un’unica strada procedurale per ottenere che non siano buttati via anche questi 5 anni di lavoro: La Presidente Emilia Grazie De Biasi dovrebbe dimettersi da relatrice e i Capigruppo trasmettere il provvedimento direttamente all’aula senza relatore, in modo che ciascun Senatore si assuma finalmente le proprie responsabilità nell’approvare o respingere il testo senza modifiche. Trovare una maggioranza trasversale per far passare la legge è certamente possibile, visto anche il sostegno da parte dell’opinione pubblica. Non provarci nemmeno sarebbe da irresponsabili, innanzitutto da parte di quei partiti come Pd e M5S che hanno votato a favore alla Camera.

L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.