Dati e Lockdown totale, Cappato: “Più che la magistratura occorre l’indagine a campione che chiediamo da 8 mesi”

Dati Covid

Secondo il professor Enrico Bucci “si sommano dati incompatibili, così nessun dibattito ha senso”.

Si moltiplicano le indagini della magistratura e le inchieste giornalistiche sulle possibili manipolazioni di dati sull’epidemia inviati dalle Regioni all’Istituto Superiore di Sanità. Era prevedibile (e ampiamente previsto) che si creasse un conflitto di interesse nella gestione di dati che vanno poi a determinare la chiusura di attività sociali ed economiche.

“Per superare questo elemento strutturale di scontro istituzionale, che si trasforma immancabilmente in rissa politica e tempesta giudiziaria, c’è la soluzione proposta 8 mesi fa dai due ex Presidenti dell’ISTAT Giorgio Alleva e Alberto Zuliani, che come Associazione Luca Coscioni abbiamo inviato nuovamente due settimane fa al Presidente del Consiglio Conte e ai Ministri Speranza e Azzolina: realizzare un’analisi ricorrente con poche migliaia test rapidi su un campione rappresentativo della popolazione ” dichiara Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni”.

“I risultati ottenuti, articolabili anche a livello regionale e provinciale, consentirebbero di conoscere in tempo reale la stima della diffusione del virus sul territorio senza dipendere totalmente dai dati forniti dalle Regioni”, ha continuato Cappato.

“A fronte dell’allarme lanciato dai medici italiani che chiedono un lockdown generalizzato, è evidente che delle scelte differenziate siano ormai immaginabili soltanto operando immediatamente un salto di qualità nella disponibilità di dati e quindi di differenziazione territoriale e per tipologia di attività. Per questo, come Associazione Luca Coscioni insistiamo con la richiesta al Governo di accogliere la proposta di Alleva e Zuliani”.

“L’assembramento dei numeri provenienti dalle regioni avviene in maniera confusionaria, nell’ambito di una situazione di marasma generale – così lo scienziato Enrico Bucci, Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia e membro dell’Associazione Luca Coscioni -. Basti pensare che ogni regione utilizza formati e modalità differenti per la condivisione dei dati, invece di utilizzare un’unica piattaforma. In questa situazione di caos totale senza controllo, dato da un’incoerenza di metodo e un forte potenziale di alterabilità, l’ISS li assembla ogni giorno manualmente, producendo un report a cui si ispirano le risposte del governo. In questo scenario nessun dibattito ha senso”.