Clonazione terapeutica, Ass.Coscioni: affermazioni Dalla Piccola antiscientifiche e confutate da Harvard

Nota dell’Associazione Coscioni alle affermazioni del genetista Bruno Dalla Piccola riportate da alcuni lanci di agenzia Ansa.

Incredibile come proprio uno scienziato possa fare dichiarazioni che vanno contro il progresso della scienza e della ricerca di terapie contro malattie oggi incurabili. Quando il genetista Bruno Dalla Piccola afferma che "la scienza ha dimostrato di poter fare tranquillamente a meno della clonazione umana (terapeutica), dimostrando di poter riprogrammare cellule adulte per ottenere staminali",  va contro le scelte pratiche del più importante centro di ricerca con le staminali al mondo, l’Harvard Stem Cell Institute. I ricercatori di Harvard, infatti, hanno dichiarato che continueranno a sviluppare e studiare le cellule staminali embrionali derivate da embrioni umani clonati. Gli scienziati, infatti, temono che la corsa verso le staminali riprogrammate sia un rischio che la scienza non può permettersi di correre. Il rischio starebbe nel processo utilizzato, che si avvale di retrovirus per trasportare i geni nelle cellule. Questi virus alterano il normale funzionamento del Dna e possono anche dar vita a cellule cancerogene. Riportiamo di seguito il motivo, spiegato chiaramente da Douglas A. Melton, condirettore dell’Harvard Stem Cell Institute, per cui Harvard, con un fondo per la ricerca sulle staminali di oltre 60 milioni di dollari ogni anno, vuole continuare a fare ricerca sulle cellule staminali derivate da embrioni umani (clonati, oppure crioconservati): "Introdurre queste cellule in un paziente non sarà mai autorizzato [dall’Agenzia del farmaco]. I retrovirus possono essere cavalli di Troia che portano ogni tipo di problema". Speriamo che il genetista Dalla Piccola vorrà prendere in considerazione i fatti, e non ideologiche dichiarazioni, del centro che produce la gran parte delle linee di staminali embrionali utilizzate dalla ricerca, ben 42.