Ciao Avvocato Colapinto

[inline:1]Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni e Rocco Berardo, rispettivamente Presidente e Vice segretario dell’Associazione Coscioni

E’ con profonda tristezza che abbiamo appreso, qualche ora fa, della scomparsa di Camillo Colapinto. L’avvocato Colapinto, aveva 60 anni, ed era stato come Luca colpito 13 anni fa da sclerosi laterale amiotrofica. Camillo Colapinto si è affiancato alla battaglia radicale di Luca Coscioni per la libertà di ricerca nel 2001 quando in Puglia nel collegio 30 di Putignano aveva deciso di candidarsi per la Lista Bonino e di combattere a fianco dei radicali la battaglia per leggi laiche, e non clericali, sulla scienza e sulla vita.

Vogliamo ricordarlo con le sue stesse parole che testimoniano la forza di una persona che non si arrende, nonostante veda negarsi il diritto alla speranza di una cura, sacrificata in nome di un’astratta idea vaticana della “Vita”.

“Sono Camillo Colapinto avvocato di 54 anni, nel 1993 sono stato colpito dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica malattia incurabile e inguaribile, sono completamente paralizzato posso muovere solo gli occhi, mi alimento attraverso una stomia praticata sullo stomaco, per respirare mi avvalgo di un ventilatore che utilizzo 18 ore al giorno. Per i malati come me vittime anche di altre terribili malattie altrettanto incurabili e inguaribili, l’unica speranza di sopravvivenza è riposta nella ricerca scientifica, e in particolare nella clonazione umana per uso terapeutico e nella utilizzazione delle cellule staminali soprannumerarie. La Chiesa Cattolica procedendo nella sua politica oscurantista intollerante e liberticida, si oppone a questa ricerca scientifica seguita dai partiti di ispirazione cattolica, quel che è peggio è che i partiti cosiddetti laici non assumono una precisa posizione, timorosi di perdere i voti dei cattolici come si è visto alle ultime elezioni politiche. Affermare che viviamo in un Paese a sovranità limitata è il meno che possa dirsi. Solo i radicali sono rimasti a condurre questa ennesima battaglia a favore di molte migliaia di malati, affinché il diritto alla salute non resti un principio astratto della nostra Costituzione. La Chiesa Cattolica ha impiegato 400 anni per chiedere scusa all’umanità, per aver per secoli perseguitato gli ebrei, per aver condannato a morte migliaia di innocenti attraverso i famigerati tribunali della Santa Inquisizione, per aver arso vivo il filosofo Giordano Bruno, per aver imprigionato Galileo Galilei. Dovranno passare altri 4 secoli perché la Chiesa Cattolica chieda perdono per aver condannato a morte persone come me?”

Conversano 10/08/2001 Camillo Colapinto

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Da RadioRadicale.it

Documento audiovideo del 2001, conferenza stampa di Camillo Colapinto, Maurizio Turco e Marco Pannella.

“Camillo Colapinto parla con gli occhi”
(Documento di una lotta radicale che diventa evoluzione antropologica)

Conversano (BA), 10 maggio 2001 – Camillo Colapinto è un avvocato di 54 anni colpito dalla sclerosi laterale amiotrofica (la stessa malattia del neoletto Presidente del comitato dei Radicali, Luca Coscioni) 8 anni fa. Si esprime indicando con gli occhi alla moglie le lettere dell’alfabeto su un cartellone.
L’avvocato Colapinto è candidato nel collegio uninominale di Putignano per la lista Emma Bonino, quale ulteriore ioncarnazione della battaglia radicale per lalibertà di ricerca scientifica.
Nel documento che l’avvocato pugliese dialoga a distanza con Marco Pannella in collegamento telefonico da Roma e risponde alle domande dei giornalisti parlando della propria lotta contro la malattia che lo ha colpito: “Questa malattia mi fa incazzare – ha affermato – ma questo stato d’animo è un farmaco”.
Nel corso del suo intervento Marco Pannella ha rivolto parole commoventi a Colapinto: “Tu sei la testimonianza di cosa sia l’individuo umano armato dalla forza morale ed intellettuale” e più avanti ha aggiunto: “sei un documento della insopprimibile forza dell’individuo quando è armato dell’integrità, di moralità, di capacità di lottare per la propria esistenza, un documento della lotta umana per il concepimento della vita e non della procreazione bestiale”. Pannella ha così concluso: “Con la lotta che tu rappresenti insieme a noi, il malato italiano non sarà mai più lo stesso. Tu non gli consenti più di rassegnarsi, lo aiuterai ad avere il senso di una grande ed irriducibile libertà e responsabilità. Possiamo sicuramente dire che questa nostra lotta politica avrà mutato il corso di questa fetta di specie umana”.