Il “caso” Crisafulli riapre, in modo improprio, il dibattito su SVP (stato vegetativo persistente). Il responsabile del reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi di Catania, Sergio Pintaudi, dove l’uomo fu ricoverato dall’11 settembre al 29 ottobre del 2003 per le ferite riportate in seguito ad un incidente stradale, precisa che Crisafulli era in coma di 4° grado, su una scala di 15 punti, che non è mai stato in coma vegetativo persistente.
SVP è la distruzione irreversibile della corteccia cerebrale che costituisce la nostra personalità, chi siamo, come pensiamo, e che ci dà la possibilità di vedere, sentire, provare emozioni ed esperienze. Eluana Englaro è in questo stato da quindici anni.
L’Associazione Luca Coscioni ritiene che sia diritto di ogni cittadino maggiorenne e capace di intendere e volere premunirsi, nel caso si venga a trovare in coma vegetativo persistente, contro ogni accanimento terapeutico, compresa la NIA (nutrizione idratazione artificiale), attraverso le disposizioni anticipate di trattamento (DAT).