Cannabis: la PDL di iniziativa popolare entra in Commissione

corsi di coltivazione cannabis

L’Associazione Coscioni ha partecipato questa mattina al corso di auto coltivazione di cannabis davanti alla Camera dei deputati organizzato da Radicali Italiani.

“La Presidenta Boldrini ha considerato validi i certificati digitali consegnati per la PDL Legalizziamo!, un riconoscimento e un’innovazione importanti per i promotori di proposte di legge d’iniziativa popolare nonché per gli oltre 60mila cittadini che hanno sottoscritto il testo” ha dichiarato Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni –. Adesso il Parlamento ha un motivo in più per proseguire verso la legalizzazione senza accontentarsi della inutile proposta di stralcio della parte terapeutica avanzata dall’Onorevole Miotto che non propone niente di più di quanto già non proponga la legge”.

APPROFONDIMENTO

La legge popolare Legalizziamo! è promossa dall’Associazione Luca Coscioni e Radicali Italiani con il sostegno di A Buon Diritto, Coalizione Italiana per le Libertà Civili e Democratiche, Forum Droghe, Antigone, La PianTiamo, Società della Ragione,  Federazione dei Giovani Socialisti, vari gruppi di Giovani Democratici e circoli ARCI in ordine sparso, il Coordinamento Nazionale dei grow-shop, Canapa Info Point, ASCIA, Possibile a livello nazionale e decine di consiglieri comunali di Sinistra Italiana e anche del Movimento 5 Stelle, del Partito Democratico nonché di liste civiche e indipendenti.

Ecco cosa prevede la proposta di legge Legalizziamo! per la regolamentazione della produzione, del consumo e del commercio della cannabis e suoi derivati.

  1. Auto-coltivazione libera fino a cinque piante, con comunicazione da sei a 10.
  2. Possibilità di associazione in cannabis social club non a fini di lucro (fino a un massimo di 100 componenti che possono coltivare cinque piante femmine a testa).
  3. Coltivazione e fini commerciali previa comunicazione dell’inizio della coltivazione, nome e varietà di cannabis utilizzate e quantità di seme per ettaro.
  4. Sulle confezioni dei prodotti sarà specificato il livello di THC, la provenienza geografica e l’avvertimento che “un consumo non consapevole può danneggiare la salute”.
  5. I rivenditori non potranno essere nelle immediate vicinanze delle scuole né sarà possibile pubblicizzare i prodotti.
  6. Promozione ulteriore dell’accesso ai cannabinoidi medici ampliandolo chiaramente ai malati affetti da sintomatologie che rispondano favorevolmente ai preparati.
  7. Il Controllo della produzione è affidato alla direzione generale sulle frodi agro-alimentari del Ministero delle politiche agricole e dal Comando carabinieri per la tutela della salute presso il Ministro della salute.
  8. Relazione annuale al Parlamento.
  9. Tassazione mutuata dal “Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative” del 1995.
  10. Sanzioni amministrative fino a un massimo di 5000 euro per chi viola la nuova normativa.
  11. Nuovi introiti destinati a: 10% per campagne informative, 15% per attività di previdenza sociale, 15% per attività di assistenza sociale, 20% per la riduzione delle imposte sul lavoro e impresa e per il finanziamento di incentivi all’occupazione, 30% per investimenti produttivi, il rimanente 10% per la riduzione del debito pubblico.
  12. Vengono infine abolite tutte le sanzioni penali anche per l’uso personale di tutte le altre sostanze proibite e si introduce una norma volta alla scarcerazione di coloro che hanno subito una condanna relativa a condotte legalizzate con la proposta di legge.