Brivio, nome Comune di atteggiamento clericale

Un’altra brutta pagina della storia del PD Lecchese è stata scritta il 9 marzo 2010 nell’aula consiliare del Comune di Brivio.

Comune di Brivio provincia di Lecco sala consiliare, la sera del 9 Marzo del 2010 alle ore  20,30 riunione del Consiglio Comunale, al primo punto dell’ordine del giorno si dibatte di una mozione per l’istituzione del Registro delle Dichiarazione Anticipate di Trattamento sanitario, dette testamenti biologici, servizio che molti comuni, compresi anche quelli del comprensorio meratese non lontano da Brivio, stanno mettendo a disposizione dei loro cittadini in modo da evitare altre vicende drammatiche come quella di Eluana Englaro e della sua famiglia. Quindi nessuna regolamentazione sull’argomento, ma solo un servizio a disposizione delle autorità sanitarie e delle persone interessate al fine di informarle sulle scelte in ambito terapeutico dei cittadini che ritengono necessario farlo, nel malaugurato caso che al momento necessario non siano in grado di esprimerle attraverso il consenso informato perché incoscienti.

Prassi di buona amministrazione che altri comuni non lontani come Calco, Osnago e Cernusco Lombardone hanno ritenuto di mettere in atto, comuni, questi, come Brivio, retti da una maggioranza di centro sinistra e un’opposizione di centrodestra, favorevoli i primi, contrari i secondi, sia gli uni sia gli altri con le doverose eccezioni. Fin qui tutto secondo un copione consolidato, consolidato per molti ma non per gli eletti nel Comune di Brivio.

Come in un film di fantascienza, nemmeno di grande qualità, la maggioranza che governa il Comune di Brivio sembra vivere in un mondo parallelo e contrario.

In poche parole la mozione presentata dal consigliere di minoranza Giancarlo Redaelli della lista Trasparenza e Partecipazione in modo quasi speculare a tutte le altre amministrazioni comunali ha visto la minoranza di centro destra favorevole all’istituzione 2 membri su 3 (2 erano assenti di cui uno probabilmente anch’esso favorevole) e la maggioranza progressista?!?! schierarsi contro o astenersi, tranne che per un membro che si è dichiarato favorevole. Sindaco in testa, il sig. Motta ex segretario provinciale del PD lecchese, questa maggioranza si è contraddistinta portando come tesi contraria la difficoltà di produrre un regolamento adatto alla bisogna e la proposta di sostituire totalmente la mozione con una semplice raccomandazione e sollecitazione al Parlamento affinché legiferi sulla materia.

Proposta e problematica paventate identiche a quelle presentate dalla minoranza di centrodestra del Comune di Osnago.

Il presentatore della mozione ha ovviamente rifiutato di vedersi annullare del tutto la mozione per sostituirla con l’inutile e retorico emendamento, ed ha chiaramente messo a nudo il carattere pretestuoso della difficoltà di regolamentazione, facilmente risolvibile valutando le soluzioni messe in atto dalle altre amministrazioni che avevano già provveduto a fornirsi di un tale registro.

Messa ai voti la mozione, il risultato, per me decisamente vergognoso, è stato il seguente:

Consiglio Comunale composto da 16 Consiglieri più il Sindaco, 3 Consiglieri assenti (2 di minoranza, 1 di maggioranza), voti favorevoli  4 (3 di minoranza, 1 di maggioranza), astenuti 3 (tutti di maggioranza), contrari 7 (6 di maggioranza, Sindaco in testa, 1 di minoranza). Valutate voi.

 

Cari cittadini di Brivio, grazie alla vostra amministrazione retta da una maggioranza di progressisti!? nessun progresso è stato fatto. Per cui dovrete continuare ad affidarvi al buon cuore degli altri, dagli angeli della morte fino ai più integralisti dei cattolici, nel caso finiste malauguratamente per ammalarvi senza poter usufruire del consenso informato per decidere le terapie a cui essere sottoposti o meno, fino ad arrivare al limite del calvario patito da Eluana e dalla sua famiglia.

 

Brivio, Virginio Brivio, ex Presidente della Provincia che, nonostante il discreto lavoro svolto, è riuscito a perdere alle ultime elezioni; esponente principale della mozione Franceschini alle primarie per l’elezione del Segretario del PD, mozione che ha subito una cocente sconfitta anche in quel di Lecco, lui, Virginio Brivio, è il candidato Sindaco che il PD e altre liste collegate oppone alle elezioni del Ministro Castelli a Lecco. Fin qui niente di strano o di nuovo. Ciò che fa specie è che il PD abbia accettato e sostenuto le sue scelte, anzi imposizioni, sulle candidature nella sua lista che si sono connotate con il rifiuto di accettare alcune persone troppo connotabili, all’interno o esterno al PD, con scelte di laicità nelle istituzioni. Questo certo non può meravigliare viste le sue posizioni integraliste sulla vicenda Englaro, inaccettabile è e rimane il tentativo di connotare in tal senso tutto il PD lecchese.

Se tali sono i contendenti alla poltrona di sindaco di Lecco (Castelli o Brivio) mala tempora currunt per le libertà civili, i diritti di tutti i cittadini di Lecco, chissà se entrerà in vigore l’obbligo del cilicio per accedere in Consiglio Comunale o per l’accesso agli stessi uffici Comunali.

Forse una speranza può risiedere nelle proposte di trasparenza, laicità, spirito di buona amministrazione rappresentate nel programma e dai curricula dei candidati di Forza Civica, c’è veramente da sperarlo.

 

 

Sergio De Muro

Co-Coordinatore Cellula Coscioni Lecco