Biotestamento: fissata udienza TAR contro Ministero della Salute

immagine di una donna che firma il proprio testamento biologico

Il ricorso al TAR presentato dall’Associazione Luca Coscioni fa seguito alla diffida per la mancata istituzione della Banca Dati Nazionale delle DAT. Sono saliti a 17 i mesi di ritardo accumulati dal decreto.

L’udienza al Tribunale Amministrativo del Lazio è prevista per il 16 dicembre. L’Associazione Luca Coscioni chiede al Ministro Speranza di intervenire prima dei magistrati.

Due mesi e mezzo dopo il parere favorevole arrivato dalla Conferenza Stato-Regioni al decreto del Ministero della Salute per la creazione della Banca dati nazionale sulle DAT -parere che esauriva tutti i passaggi formali obbligatori per l’emanazione del decreto-, nel corso della Commissione Fine Vita al Congresso dell’Associazione, l’avvocato Giulia Crivellini, membro di giunta dell’Associazione Luca Coscioni, annuncia la data dell’udienza davanti al TAR Lazio.

Nel frattempo, sono saliti a 17 i mesi di ritardo accumulati dal decreto che, secondo la legge di bilancio pluriennale 2018-2020, doveva essere emanato entro il 30 giugno 2018. Per questo, dopo aver diffidato il Ministero della Salute per l’inadempienza, l’Associazione Coscioni è passata ad un vero e proprio ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, con l’auspicio che il Ministro Speranza sani l’inadempienza del Ministero prima dei magistrati. Il ricorso, redatto e firmato dagli avvocati Giulia Crivellini, Dario Capotorto, Corinna Fedeli e Filomena Gallo, è stato assegnato alla Sezione Terza-quater del Tar Lazio.

Dichiarazione di Filomena Gallo, segretario Associazione Luca Coscioni, dal Congresso dell’Associazione in corso a Bari: «La mancata emanazione dei decreti pregiudica il diritto dei cittadini a rendere noto ai sanitari il proprio testamento biologico e a veder rispettate le proprie volontà nelle scelte di fine vita. La creazione del registro nazionale è uno strumento essenziale per consentire che le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) siano conoscibili a livello nazionale, siano utili anche a chi non dispone di un fiduciario e assicurino il deposito anche delle videoregistrazioni previste per chi non può firmare».