Basilicata, Bolognetti e Speranza: Ru486/Informazione sessuale e contraccettiva: dopo incont

Salutiamo con grande soddisfazione le dichiarazioni dell’Assessore Rocco Colangelo, in merito alla possibilità che anche nella nostra regione si inizi ad utilizzare la Ru486, quale alternativa all’aborto chirurgico, per una maggiore tutela della salute psico-fisica delle donne che decidono di ricorrere all’Ivg.

L’intervento dell’assessore alla salute è in assoluta sintonia con il dettato della legge 194/78 e segnatamente dell’art.15 della legge stessa, che come detto non prevede nessuna tipo di discriminazione tra aborto chirurgico e aborto farmacologico. Proprio l’articolo 15 recita con chiarezza: “Le regioni, d’intesa con le università e con gli enti ospedalieri, promuovono l’aggiornamento del personale sanitario ed esercente le arti ausiliarie sui problemi della procreazione cosciente e responsabile, sui metodi anticoncezionali, sul decorso della gravidanza, sul parto e sull’uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l’interruzione di gravidanza.”

Ribadiamo a chi potrebbe cadere nella consueta tentazione di spostare lo scontro sul piano dei favorevoli e contrari all’aborto, che non di questo si tratta, ma di difendere con forza il diritto civile della libera scelta alla maternità. L’unico vero scontro in materia di aborto è tra chi mira a governare i fenomeni con atteggiamento laico, liberale, antiproibizionista e coloro che vorrebbero far tornare questo Paese ai tempi bui dell’aborto clandestino e di massa. Con uguale soddisfazione salutiamo la convinzione dell’assessore Rocco Colangelo, che conviene sulla necessità di avviare in questo Paese e nella nostra regione serie campagne di informazione sessuale e contraccettiva, che rappresentano la migliore soluzione per avere in prospettiva un’ ulteriore diminuzione del tasso di aborti. A chi mira come il ministro Storace ad imbastire crociate, diciamo che non ci sembra opportuno appaltare presidi sanitari pubblici ad organizzazioni antiabortiste notoriamente contrarie anche all’utilizzo di qualsiasi metodo anticoncezionale. La presa di posizione dell’assessore Rocco Colangelo e le iniziative da egli preannunciate, sono fatto nuovo e importantissimo, in un contesto, quello lucano, che vede un’ altissima percentuale di medici obiettori di coscienza(intorno al 90 per cento). Per parte nostra, abbiamo il fondato timore che la situazione regionale da un lato favorisca il turismo sanitario, dall’altro sia indicativa di situazioni di clandestinità(suffragate proprio dai dati forniti dall’Assessore), che vanno a danno, come sempre, delle fasce più deboli della popolazione. Nel concludere, ci auguriamo che anche grazie all’impegno dell’assessorato, da domani qualcosa inizi davvero a cambiare.