Basilicata. 194: Il ritorno dei teo-dc

Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani e Consigliere dell’Associazione Coscioni

I teo-Dc lucani si sono affrettati a salire sul carro della propaganda clericale, chiedendo che in Basilicata si avvii una indagine sull’attuazione della 194. Posso preannunciare a coloro che si ergono a braccio armato dello Stato Città del Vaticano, che l’unica cosa che scoprirebbero è la mancata attuazione della 194/78 in Basilicata, regione che, come è noto, detiene il record italiano di obiettori di coscienza(circa il 90 per cento). Vorrei spiegare agli amici teo-DC, che dei presidi sanitari pubblici, quali i consultori, non posso essere certo consegnati ufficialmente nelle mani dei vari movimenti paravaticani.

Inoltre, vorrei far notare al segretario Potenza, che gli ospedali lucani sono di già presidiati, anzi oserei dire occupati da esponenti dei vari movimenti per la vita. Nella nostra Basilicata, grazie alla convenzione stipulata dalla regione con l’Università Cattolica, la partecipazione ad un corso di tecnico sanitario obbliga gli aspiranti a produrre un certificato di battesimo nel caso in cui dichiarino di essere di fede cattolica ed inoltre tutti coloro che sono ammessi sono tenuti a frequentare l’ora di religione. Immagino che gli amici teodemocristiani su questa vergogna, degna di quegli stati governati dal fascismo teocratico, non abbiamo nulla da dire. Il vero problema è che lor signori vorrebbero riportare questo Paese ai tempi bui dell’aborto clandestino e dei fuorilegge del matrimonio. L’unica intolleranza che riesco ad intravedere è quella di un manipolo di cattolici integralisti che vorrebbe imporre a tutto il paese, iniziando dalla stragrande maggioranza di cattolici liberali, che hanno a cuore la laicità dello Stato, la coincidenza tra peccato e reato. Il vero pericolo per la libertà religiosa e di culto è rappresentato dal fondamentalismo, sia esso di matrice islamica o cattolica. Se gli amici teodemocristiani avessero davvero a cuore una ulteriore diminuzione del tasso di aborti, si unirebbero alla nostra richiesta di avviare serie campagna di informazione sessuale e contraccettiva, ma temo che l’amico Potenza in realtà sia contrario anche all’uso del profilattico. La legalizzazione introdotta dalla legge 194/78 ha determinato negli ultimi 27 anni un netto calo degli aborti, sconfiggendo il flagello dell’aborto clandestino e di massa delle mammane e dei cucchiai d’oro. Ai fautori di inutili commissioni, che servirebbero a farci conoscere solo quello che già sappiamo, rispondiamo che se occorre una commissione d’inchiesta in questo Paese, ebbene, la si faccia sul fenomeno dell’eutanasia clandestina. Ai crociati teo-dc rispondiamo ancora e sempre che non siamo disponibili ad accettare la discesa di questo Paese negli inferi dello Stato etico e confessionale. Le Donne lucane che decidono di ricorrere all’IVG e alle quali è negato l’aborto farmacologico, una adeguata informazione sessuale e contraccettiva, la pillola del giorno dopo, non hanno certo bisogno della presenza nei malandati consultori regionali dei pasdaran della rivoluzione clericale.