Ayahuasca: scelta pienamente politica in linea con la più retrograda ideologia proibizionista

“Dopo aver fatto tutto quanto possibile per complicare la vita alla cannabis – anche se solo con CBD – il Ministro della Salute Roberto Speranza ha adesso inserito nella tabella I delle sostanze stupefacenti del Testo Unico sulle droghe del 1990 la Banisteriopsis caapi e la Psychotria viridis, le piante da cui si estraggono i principi attivi (armalina, armina e DMT) che si trovano nell’Ayahuasca.

Se la Corte costituzionale ha bloccato la riforma del Testo Unico per via referendaria ritenendolo in violazione degli obblighi internazionali, la decisione del Ministro Speranza sarebbe stata presa per imitare la Francia che l’aveva tabellata nel 2005 e  “in considerazione delle informazioni estrapolate dalla letteratura internazionale”. Documenti non citati e che sarebbe opportuno fossero condivisi per acquisire ulteriori informazioni circa la pericolosità del decotto.

Ad ulteriore giustificazione della decisione il Ministero ricorda “5 segnalazioni di sequestri nel periodo dicembre 2019 – novembre 2021 ricevute da parte dell’Unita’ di coordinamento del Sistema nazionale di allerta precoce del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri e due casi di intossicazione correlati all’assunzione di armina (2011 e 2018) segnalati dal Centro antiveleni di Pavia”. 

La banalità di questi argomenti conferma che quando si parla di sostanze stupefacenti le scelte sono sempre e solo scelte politiche che, purtroppo, continuano a esser prese seguendo posizioni dettate dalla peggiore retroguardia proibizionista.