ALC sostiene Confragri: “Ora è il momento di registrare all’AIFA la Cannabis come medicina”

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Associazione Luca Coscioni sostiene Confagri e rilancia: “Registrare all’AIFA Cannabis Made in Italy come medicina”

Cannabis Terapeutica ai privati: dichiarazione di Marco Perduca su sostegno dell’Associazione Luca Coscioni ad appello di Confagri

L’Associazione Luca Coscioni, tra le prime a promuovere l’accessibilità ai cannabinoidi terapeutici in Italia, sostiene e rilancia l’appello di Confagri relativamente all’ampliamento della produzione di piante a fini medici in Italia e invita la Ministro della Salute ad avviare le necessaria procedure perché la cannabis made in Italy venga registrata come medicina presso l’Agenzia Italiana per il Farmaco.

Sulla carta – dichiara l’ex Senatore Marco Perduca, membro di giunta Associazione Luca Coscioni e coordinatore delle attività antiproibizioniste su http://www.legalizziamo.itquella italiana è una delle cannabis terapeutiche migliori: viene prodotta secondo quanto stabilito dal Decreto del 9 novembre 2015 come ‘sostanza di grado farmaceutico’ con certificazione della buona pratica di fabbricazione (Good Manifacturing Practice) da parte dell’AIFA nel pieno rispetto dei protocolli europei sulla produzione di ingredienti attivi farmaceutici (Active Pharmaceutical Ingredients). Nella pratica però non sempre tutto ciò si verifica. Sono certo che i soci di Confagri possano attrezzare a stretto giro delle serre in regola per avviare appena possibile una produzione pilota per andare incontro alla domanda sempre più crescente di cannabinoidi“.

Per quanto ci riguarda” conclude Perduca “stiamo lavorando a una proposta di trial clinici che prevedano la cannabis nelle terapie da dipendenze comportamentali e per andare incontro alle esigenze di persone con disturbi post-traumatici da stress, come quelli manifestati dai militari di rientro dalle missioni internazionali. Per tutti questi motivi ci appelliamo alla Ministra Grillo, e alla Ministra della Difesa Trenta, affinché promuovano le necessarie sperimentazioni cliniche che ci possano far arrivare a registrare per primi al modo la cannabis come medicina riconosciuta per alcune specifiche condizioni“.