Al via la costituzione della rete di raccolta firme in tutte le Regioni. In sette sono già pronte per partire ad inizio 2023
Cappato sull’Intergruppo: “È per chi in Parlamento non si rassegna all’inerzia”. Filomena Gallo sulle proposte di legge: “In attesa del Parlamento, la nostra legge regionale aiuta le Regioni a eseguire senza ritardi la sentenza Cappato-Antoniani“
Ricostituzione dell’intergruppo parlamentare “per la libertà di scelta sul fine vita” e presentazione di una proposta di legge regionale volta al dar seguito alla sentenza della Corte Costituzionale. Queste le due iniziative dell’Associazione Luca Coscioni e presentate il 20 dicembre nel corso del Seminario Giuridico organizzato nel giorno del 16esimo anno dalla morte di Welby: “Da Piergiorgio ai diritti di fine vita oggi”.
Nato da un’iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, l’intergruppo per la libertà nelle scelte di fine vita nella scorsa legislatura ha visto una partecipazione trasversale di 72 parlamentari, i quali chiedevano una buona legge sul tema, come richiesto a più riprese dalla Corte Costituzionale. Nella precedente Legislatura, l’intergruppo Parlamentare nato con l’Associazione Luca Coscioni lavorò nel 2017 per l’emanazione della legge sulle DAT n. 219.
“Invitiamo al lavoro comune i Parlamentari che con senso di responsabilità istituzionale vogliano dare seguito sia alle indicazioni della Corte Costituzionale, rimaste senza risposta fin dal 2018″ dichiarano Marco Cappato e Filomena Gallo.
Nessuno dei capigruppo parlamentari o dei Segretari dei principali partiti ha ritenuto di esprimersi sulla questione, né è stato attivato un dibattito parlamentare, nemmeno a seguito dei viaggi in Svizzera compiuti da Elena, Romano e Massimiliano per sottrarsi a una vera e propria violenza di Stato. Mettiamo a disposizione l’intergruppo come strumento per non rassegnarsi all’inerzia di Parlamento e Governo e finalmente superare la discriminazione esistente contro i malati che non possono autosomministrarsi il farmaco o che non sono tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale” hanno, poi, proseguito.
Quindi, continuano: “Per quanto riguarda invece ciò che è già legale in Italia, abbiamo elaborato una proposta di legge regionale che, se approvata, consentirebbe di superare Regione per Regione l’ostruzionismo del Sistema sanitario. La proposta di legge regionale si occupa delle persone che avrebbero già diritto ad avvalersi dell’aiuto medico alla morte volontaria, in quanto rientranti nelle condizioni così definite dalla Corte costituzionale: (persona) il cui proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli“.
“La legge regionale predisposta dall’Associazione Luca Coscioni stabilisce procedure certe e termini perentori entro i quali si devono obbligatoriamente svolgere tutti i necessari controlli e atti previsti dalla Consulta. Solo così si può scongiurare il rischio che persone in condizioni di sofferenza insopportabile siano costrette a subire l’ostruzionismo del Servizio Sanitario, come accaduto per oltre 20 mesi a “Mario/Federico Carboni” prima di ottenere ciò che chiedeva solo grazie ad azioni giudiziarie e stragiudiziali” proseguono Gallo e Cappato.
La legge regionale dell’Associazione Luca Coscioni sarà depositata anche grazie agli strumenti di iniziativa popolare a livello regionale. Inizia oggi la ricerca di volontari e autenticatori per la raccolta firme in tutte le Regioni italiane, dove consentito dagli Statuti regionali.
Le prime Regioni pronte a partire con la raccolta, nelle prime settimane del 2023, sono: Abruzzo, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto.
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L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.