No all’Agenzia politburo della Ricerca. Chiediamo ai parlamentari modifiche

Agenzia per la ricerca

Dichiarazione di Federico Binda, Filomena Gallo e Marco Cappato a nome dell’Associazione Luca Coscioni

Da molti anni i ricercatori italiani chiedono che i meccanismi di finanziamento pubblico della ricerca scientifica vengano semplificati e resi certi, con calendari e scadenze precise, e con modelli di valutazione e selezione trasparenti e aperti. A tal proposito è stato suggerito che la creazione di un’Agenzia Nazionale per la Ricerca possa rispondere a tali bisogni, su modello dell’ANR Francese o della DFG Tedesca.

Il modello di Agenzia stabilito dalla proposta di legge di bilancio 2020 invece punta a creare un Ente con una forte impronta politica sulle nomine. Sul modello di un vero e proprio Politburo della Ricerca, il Direttore è scelto dal Presidente del consiglio, mentre i membri del Consiglio direttivo sono scelti in maggioranza dagli altri ministri (5 su 8). A differenza delle agenzie francesi e tedesche, non è previsto alcun Consiglio scientifico o Consiglio di sorveglianza. Manca dunque un organismo di indirizzo e di controllo indipendente da interessi di parte. Analogamente, non vi è menzione nella bozza di alcun meccanismo di trasparenza della selezione: non si parla di pubblicità dei bandi di selezione del Direttore, né dei membri del Consiglio direttivo. Viene solo indicata una vaga “elevata qualificazione scientifica”. Le dimensioni del Consiglio direttivo sembrano inoltre estremamente ridotte, concentrando ulteriormente il potere decisionale nelle mani di poche persone (solo 9, fra consiglieri e direttore). Per un confronto, basta pensare che il Comitato Esecutivo della DFG tedesca è composto da 36 persone, elette dai delegati di Università e centri pubblici di ricerca.

Per quanto riguarda il bilancio, poi, l’Agenzia viene dotata di un proprio budget per operare, e viene inoltre incaricata di sorvegliare sul “buon uso” del Fondo Nazionale per l’Innovazione di Cassa Depositi e Prestiti. In questa impostazione, l’ANR manca completamente l’obiettivo di voler funzionare come ente unico per la gestione dei finanziamenti alla ricerca scientifica in Italia. I Ministeri continueranno presumibilmente ad avere i propri bandi e l’Agenzia-Politburo non potrà che diventare l’ennesimo centro di potere, frammentando ulteriormente le modalità di finanziamento. Sempre in riferimento ai compiti “mancati” dall’ANR, non vi è menzione alcuna né alle periodicità nè alle modalità dei finanziamenti da erogare: da anni si chiede che i calendari siano fissi e annuali, per dare continuità, stabilità e certezza ai finanziamenti.

Il fatto che l’ANR abbia in gestione – o meglio in “sorveglianza”- il finanziamento del Fondo Nazionale per l’Innovazione è significativo del focus dell’intera Agenzia: nessun riferimento alla ricerca di base. Si tratta di un approccio dirigista e burocratico-aziendalista che non porterà alcun beneficio alla ricerca italiana.

Ci auguriamo che i Parlamentari troveranno il tempo e l’attenzione per emendare il testo e realizzare finalmente un’Agenzia Nazionale per la Ricerca degna di questo nome. Come Associazione Luca Coscioni siamo a disposizione dei Parlamentari di qualsiasi schieramento e lavoreremo nelle prossime ore a proposte di emendamenti.