Aborto e Pillola RU486: la Lombardia in scia ad altre regioni

La decisione della Lombardia sancisce la vittoria di un’altra battaglia, ma ancora non basta. Chiediamo alla Regione la piena applicazione della Legge 194.

Dopo Emilia Romagna, Toscana e Lazio, anche in Lombardia stop al ricovero di tre giorni per l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica: a partire del prossimo anno, infatti, la pillola Ru486 potrà essere somministrata in regime di day hospital.

Questo è quanto ha annunciato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera in commissione Sanità, citando il contenuto della delibera che aggiorna le regole del sistema sanitario regionale per il 2019.

Dopo la bella notizia relativa alle nuove direttive in materia di cannabis terapeutica, giunta ieri con il voto positivo alla mozione proposta dal Cons. Reg. Michele Usuelli, questa è un’ennesima vittoria per i temi che stanno a cuore all’associazione Luca Coscioni in regione Lombardia“, dice Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni.

Le fa eco così la Dott.ssa Parachini, Vice Segretario dell’Associazione Luca Coscioni: “Come Associazione Luca Coscioni, sono anni che proponiamo che la somministrazione della RU486 in regime ambulatoriale in ogni Regione: soddisfatti finalmente di aver trovato un interlocutore idoneo nella Regione Lombardia, e del lavoro della Consigliera Bocci, che ha portato avanti la proposta fin dalla sua nomina.

Tutto lascia dunque presagire che presto la Lombardia potrà diventare un modello da seguire per tutte le altre regioni ancora inandempienti. Tuttavia Gallo e Parachini pensano che si possa fare ancora meglio: “L’Associazione Radicale Enzo Tortora di Milano, insieme alla Cellula Coscioni del capoluogo lombardo e con noi tutti, ha lanciato proprio qualche settimana fa la campagna “Aborto al Sicuro”, una proposta di legge regionale di iniziativa popolare (sulla scorta di quella che ha portato alla discussione della legge regionale su Testamento Biologico e Cannabis Terapeutica) proprio sull’applicazione della Legge sull’interruzione di gravidanza in Lombardia, ricca di numerose proposte“, afferma Avv. Gallo.

La proposta di legge mira a introdurre a livello regionale una serie di soluzioni che possano facilitare l’applicazione della L.194/78, tramite: la costituzione di un centro di informazione e coordinamento, prevedendo anche un adeguato monitoraggio dell’obiezione di coscienza; la conferma dell’attribuzione ai consultori familiari di una funzione centrale nel favorire il percorso di accesso ai servizi; un’adeguata presa in carico dei casi urgenti e la garanzia della continuità terapeutica per le donne che si rivolgono alle strutture pubbliche e alle private accreditate per procreazione medicalmente assistita e/o diagnosi prenatale; informazione e accesso gratuito alla contraccezione in fase post-abortiva; la formazione del personale sanitario.

Con questa proposta di legge continuiamo chiedere alla Regione Lombardia, nonostante il passo avanti sulla RU486, che decida di  intraprendere quanto prima un percorso per la piena applicazione della legge 194, tesa a tutelare il diritto alla libertà nelle scelte riproduttive di ogni donna. Al ministro Giulia Grillo e alle altre regioni, con 7414 firma sull’appello – IVG farmacologica in regime ambulatoriale subito QUI per Firmare– insieme a AMICA, AIED e altre associazioni chiediamo di ammettere l’IVG farmacologica in regime ambulatoriale“, conclude Mirella Parachini.