Aborto, Farina-Parachini: Livia Turco, un ministro che conosce la materia più del “tecnico” Sirchia

Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni e Mirella Parachini, rispettivamente Presidente dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e membro di giunta dell’associazione, entrambe della direzione nazionale della Rosa nel Pugno

[inline:1]L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica accoglie positivamente e con speranza l’intenzione, della neo Ministro Livia Turco, di non ostacolare l’introduzione della Pillola Abortiva RU486 nel nostro Paese. La posizione del Ministro non fa che seguire le indicazioni delle più prestigiose società scientifiche in materia di Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) che raccomandano il ricorso all’aborto farmacologico nelle prime settimane.

Al “tecnico” Sirchia che accusa Livia Turco di non conoscere bene la materia, Mirella Parachini -ginecologa all’Ospedale San Filippo Neri di Roma, e membro della giunta dell’Associazione Luca Coscioni – risponde che “già l’allora Ministro della sanità Umberto Veronesi (e che tecnico!) si era dichiarato favorevole all’introduzione di questa tecnica”.
“L’uso della Ru486 non incentiva il ricorso alla interruzione volontaria della gravidanza, come dimostrato sia dalle statistiche che da numerose ricerche. D’altra parte ricorrere all’argomento delle possibili complicazioni nell’uso della Ru486, fa parte della consueta tecnica mediatica, utilizzata anche durante l’ultima campagna referendaria, che ricorre alla disinformazione per creare elemento di paura nel dibattito politico. Nessuno dei casi mortali riportati dopo l’uso della Ru486 è avvenuto nei paesi europei in cui viene utilizzata da ormai quasi 20 anni. Altro che sperimentazione!”