Abbiamo depositato le prime 10mila firme di chi chiede la discussione di una legge sulla Gravidanza per Altri

Deposito Firme GPA

Domani 5 aprile a Roma convegno internazionale e flash mob dell’Associazione Luca Coscioni e di Famiglie Arcobaleno per raccontare la GPA con storie e testimonianze. Presenti anche le sorelle Mennesson, co-firmatarie di una lettera aperta rivolta a Papa Francesco 

Approfondimento: la mappa della GPA nel mondo

Questa mattina una delegazione dell’Associazione Luca Coscioni ha consegnato all’onorevole Gilda Sportiello, Segretaria dell’ufficio di Presidenza della Camera dei deputati, le prime 10.110 firme raccolte su una petizione per una legge sulla gravidanza per altri solidale (QUI la proposta di legge elaborata dall’Associazione Luca Coscioni, con esperti e altre associazioni).

Dichiara Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni: “Oggi Papa Francesco ha ricevuto una donna nata da gravidanza per altri e portavoce di una campagna contro questa pratica. Sarebbe importante che Papa Francesco ricevesse anche una delegazione di giovani nati da gravidanza per altri che possano raccontare storie bellissime e positive di famiglie nate grazie alla medicina e alla scienza nel rispetto dei diritti di tutte le persone coinvolte. Come quelle che porteranno domani le gemelle Mennesson. Confido che questo incontro possa esserci e attendiamo dal Pontefice un riscontro. Pensiamo che il modo migliore per evitare e per prevenire gli abusi sia regolamentare questa pratica, così garantendo e tutelando i diritti e gli interessi di tutte le persone coinvolte. Il divieto – già esistente in Italia e previsto dalla legge 40 del 2004 per la GPA commerciale – non protegge nessuno, ma anzi rischia di discriminare le persone più fragili e quelle con meno possibilità economiche. La nostra proposta di legge lascerebbe in vigore il divieto di commercializzazione e permetterebbe di controllare tutti i passaggi del percorso. Nel contempo, la proposta estende l’accesso alla fecondazioen assistita anche a single e coppie dello stesso sesso, modificando così la legge 40. L’approvazione di questa legge è un’opportunità, per l’Italia, per confrontarsi con la realtà sociale odierna e allinearsi a standard progressisti già adottati in molti paesi europei”.

“E proprio con questo obiettivo, nella proposta di legge redatta dall’Associazione Luca Coscioni, con altre associazioni ed esperti”, continua Francesca Re, avvocata a capo della delegazione per l’Associazione Coscioni, cui hanno preso parte anche Chiara Lalli, Alessia Cicatelli e Matteo Mainardi, “abbiamo inserito all’articolo 600 del codice penale una nuova forma di riduzione in schiavitù, prevedendo che  chi costringe o induce una donna a portare avanti una gravidanza, rischierebbe una pena dagli 8 ai 20 anni. Abbiamo anche costituito una rete internazionale per i diritti delle famiglie che hanno accesso alla GPA e la presenza della famiglia Mennesson, oggi con noi, testimonia che senza le leggi sono i tribunali a dover intervenire”.

Tra i presenti alla consegna delle firme Maria Sole Giardini, affetta da una patologia rara che la priva dello sviluppo dell’utero, che con suo marito Sergio, nel rispetto del divieto italiano, hanno avuto accesso alla gravidanza per altri in un paese dove c’è una legge che la permette e grazie alla quale sono diventati genitori di una bambina. In Italia indagini meticolose da parte della competente Procura della Repubblica hanno verificato che non è stato commesso alcun reato e quindi che la coppia non è perseguibile.

Dichiara Maria Sole Giardini: “con mio marito oggi, dopo tanta sofferenza, siamo felici e con nostra figlia pensiamo a un futuro diverso dove nessuno debba essere discriminato come è accaduto a noi. Il nostro impegno per una legge sulla gravidanza per altri solidale continua. Lo dobbiamo a nostra figlia e alla donna che ci ha aiutati a diventare genitori e con cui siamo ancora in contatto, perché fa parte delle nostre vite e ne farà parte per sempre”.

Hanno preso parte alla delegazione anche Sylvie e Dominique Mennesson con le figlie, Fiorella e Valentina. La coppia ha impiegato 19 anni per ottenere il riconoscimento delle figlie, dopo un rifiuto da parte dell’autorità francese, grazie a una importante sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Fiorella e Valentina Mennesson, insieme ad altri nati da GPA, hanno inviato una lettera aperta al Papa che oggi ha ricevuto  una donna nata da GPA, portavoce di una campagna contro questa pratica.

La consegna delle firme, che continueranno ad essere raccolte, arriva alla vigilia del convegno internazionale e flash mob organizzato dalle Associazioni Luca Coscioni e Famiglie Arcobaleno, domani venerdì 5 aprile a Roma, per raccontare la gravidanza per altri con storie e testimonianze di chi l’ha vissuta e studiata fuori da ogni preconcetto e tentativo di criminalizzazione. (Qui il programma, per seguire la diretta registrarsi a questo link)