La Corte EDU condanna l’Italia per non aver riconosciuto il rapporto di filiazione con un minore nato dal GPA all’Estero

I Giudici di Strasburgo hanno condannato l’Italia per la violazione dell’articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea sui Diritti umani per quanto riguarda l’instaurazione di un rapporto legale di filiazione e anche al risarcimento dei danni patiti da una minore, nata in Ucraina nel 2019, a seguito di un percorso di gravidanza per altri perché le Autorità hanno negato il riconoscimento del rapporto di filiazione con entrambi i genitori.

La minore quindi, per ben quattro anni, pur essendo inserita in un contesto familiare e nonostante fosse effettivamente figlia di entrambi i genitori, come anche confermato dall’atto di nascita formato dalle Autorità ucraine in conformità della legge straniera, per il nostro Paese non era figlia di nessuno.

“È gravissimo che l’Italia abbia negato il diritto alla vita privata e familiare, nonché quello all’identità della minore, per ben quattro anni, legittimando il rifiuto alla trascrizione dell’atto di nascita formato all’estero in forza della contrarietà della gravidanza per altri all’ordine pubblico e addirittura affermando che l’interesse superiore della minore era così tutelato” dichiara Filomena Gallo, Avvocata e Segretaria Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, che aggiunge: “gli interessi dei minori vengono tutelati quando la legge di riferimento è rispettata e i loro diritti garantiti anche in Italia. In questo caso la coppia aveva rispettato la legge ucraina in materia di accesso alla gravidanza per altri, esisteva il legame biologico con il padre e un atto di nascita che attestava il rapporto di filiazione con entrambi i genitori, così come avviene per i circa 2.000 bambini che ogni anno nascono nel nostro paese grazie alle tecniche eterologhe.

L’Ufficiale di stato civile italiano avrebbe dovuto limitarsi a verificare la conformità dell’atto a quello formato dall’Autorità straniera e, successivamente, a trascriverlo nei Registri di stato civile italiani come previsto obbligatoriamente dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 396/2000, in forza del quale le dichiarazioni di nascita di cittadini nati all’estero devono essere fatte secondo la legge del luogo, e quindi devono essere trascritte come vengono prodotte dalle competenti Autorità. L’Ufficiale di stato civile non ha quindi il potere di sindacare il contenuto dell’atto formato dall’Autorità straniera ma anzi ha l’obbligo di trascriverlo nei Registri di stato civile italiani”.

Aggiunge Filomena Gallo: “in Italia stiamo assistendo a un attacco continuo alle persone che riescono a diventare genitori con la fecondazione assistita, una politica di governo iniziata nel 2004 con la legge 40 che siamo riusciti a modificare grazie alle persone e alla Consulta. Con l’attacco alla Gravidanza per altri, e il continuo richiamo alla figura della madre biologica, si vuole arginare anche l’eterologa che è lecita in Italia e si parla di contrarietà all’ordine pubblico di tecniche di PMA che non toccano l’ordine pubblico.

Per superare tutte le criticità che oggi sono sollevate ed evitare che il singolo Ufficiale di stato civile decida se e come trascrivere gli atti di nascita formati all’estero a seguito di accesso alla gravidanza per altri è opportuno discutere una legge che regolamenti il percorso, con requisiti tassativi e divieti specifici. Come Associazione Luca Coscioni, insieme a esperti e ad altre associazioni, abbiamo elaborato una proposta di legge in materia di gravidanza per altri solidale che supererebbe tutte queste problematiche e che è stata depositata al Senato dal senatore Ivan Scalfarotto e alla Camera dei deputati dall’onorevole Riccardo Magi”.

“Invitiamo la maggioranza di Governo a discutere la nostra proposta, perché si evitino ulteriori procedimenti davanti alla Corte EDU e altre condanne del nostro Paese perché l’assenza di una legge in materia continuerà ad avere come conseguenza la palese violazione dei principi fondamentali della CEDU” dichiara Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

“Anche al fine di portare all’attenzione della politica di Palazzo l’opinione dei cittadini e delle cittadine su questi temi, l’Associazione Luca Coscioni in collaborazione con Eumans e con l’Università degli Studi di Milano sta organizzando un’Assemblea civica estratta a sorte sulla genitorialità sociale , che si terrà il 19 e 20 ottobre a Milano, presso l’Università degli Studi “La Statale”. Grazie a un dibattito informato con il supporto di esperti ed esperte e la garanzia di un contraddittorio, l’Assemblea civica avrà lo scopo di portare sul tavolo delle Istituzioni italiane ed europee delle proposte per individuare basi comuni sul tema tra la normativa italiana e quella europea”.

Per registrarsi come partecipante all’Assemblea civica estratta a sorte in materia di genitorialità sociale qui il form.

L’assemblea civica estratta a sorte sulla genitorialità sociale è finanziata dall’Unione Europea. In ogni caso, i punti di vista e le opinioni espresse appartengono solamente ai loro autori e non riflettono necessariamente quelli dell’Unione Europea. L’Unione Europea non può essere ritenuta responsabile di questi.