Dopo oltre 2 mesi, a Pescara non è stato ancora possibile un tavolo di raccolta firme

Nella città più popolata d’Abruzzo, l’occupazione di suolo pubblico per i banchetti è vincolata ad una abusiva richiesta di soldi e risposte in lunghi tempi

Marco Cappato scrive al sindaco Carlo Masci: “Autorizzi i tavoli di raccolta firme della PDL Regionale Liberi Subito e ponga fine alla violazione dei diritti di Democrazia”.

Marco Cappato sarà in città i prossimi 15 e 16 maggio. Nel frattempo, la campagna di raccolta firme prosegue nel resto della Regione: nuovi tavoli nelle prossime ore a L’Aquila e Lanciano

Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ha inviato una lettera aperta al Sindaco di Pescara Carlo Masci, per chiedere di interrompere “la violazione in atto dei diritti civili e politici nella Sua città”. A Pescara, infatti, dopo oltre due mesi dall’inizio della campagna di raccolta firme per la proposta di legge Liberi Subito dell’Associazione Luca Coscioni sul “suicidio medicalmente assistito” e a tre settimane dalla scadenza del 29 maggio, non è ancora stato possibile ottenere un regolare permesso per tenere un tavolo di raccolta firme. Campagna già in stato avanzato in regioni come Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, e già conclusa con il raggiungimento delle firme necessarie in Veneto.

Alla richiesta di occupazione di suolo pubblico necessaria per l’organizzazione dei banchetti, inoltrata al Comune lo scorso 12 marzo da Riccardo Varveri, coordinatore regionale della campagna Liberi Subito, il Comune di Pescara ha risposto con la richiesta di 31,00 euro di diritti di istruttoria specificando inoltre che il provvedimento finale sarebbe stato predisposto entro 30 giorni, tempistica incompatibile con l’organizzazione della campagna. La richiesta di soldi, come spiegato nella lettera, è abusiva perché sia la risoluzione 56/E del 18/07/2018 dell’Agenzia delle Entrate che la legge 549/1995 escludono il pagamento di tasse per l’esercizio dei diritti democratici.

“Caro Sindaco, mi rivolgo a Lei nella speranza che la violazione in atto dei diritti civili e politici nella Sua città sia il risultato solo di un malinteso burocratico e non di una vera e propria scelta politica. Il termine di 30 giorni per ottenere una risposta per un semplice banchetto di raccolta firme inoltre è del tutto incompatibile con le esigenze pratiche di organizzazione della campagna. Il Comune ha poi smesso del tutto di rispondere alle altre richieste, nonostante i numerosi solleciti scritti e di persona. Mi rivolgo dunque a lei, a nome dell’Associazione Luca Coscioni e in vista della mia presenza in città a Pescara prevista per il 15 e 16 maggio, affinché siano fornite indicazioni chiare su come poter ottenere l’autorizzazione finalmente a tenere regolarmente un tavolo di raccolta firme”, scrive Marco Cappato nella lettera.

↓ Il videomessaggio di Marco Cappato al Sindaco di Pescara, Carlo Masci↓

L’obiettivo della campagna è raccogliere 5.000 firme di cittadini residenti in Abruzzo. L’intenzione è quella di arrivare a una normativa di attuazione (procedure e tempi) per accedere ad una morte volontaria attraverso l’auto somministrazione del farmaco letale. Al raggiungimento delle firme, la proposta di legge, dopo il deposito, verrà affidata all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale per la verifica della conformità delle firme e successivamente passerà alla commissione di garanzia che esprimerà parere sull’ammissibilità della proposta. A seguire il Consiglio Regionale avrà sei mesi di tempo per iniziare la discussione della legge popolare.