Siamo stati auditi alla Camera sulla maternità surrogata

Filomena Gallo e Francesca Re sono state audite dalla Commissione Giustizia, insieme alle coppie di genitori:  “Le proposte di legge mirano ad ostacolare anche l’eterologa”

Questa mattina in Commissione Giustizia alla Camera, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano, per l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica sono state audite due coppie di genitori che hanno fatto ricorso alla gestazione per altri all’estero, – Evelina e Michele e Christian e Carlo – insieme all’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, e Francesca Re, avvocata e membro di giunta dell’Associazione.

Evelina e Michele hanno presentato ai Deputati la loro famiglia con Achille, nato grazie alla legge ucraina sulla gravidanza per altri e all’altruismo di una donna ucraina. Evelina ha raccontato la sua storia, quella di una donna fertile, che in teoria può avere una gravidanza, ma nella pratica, essendo affetta da una malattia molto rara, non può farlo perché potrebbe essere per lei fatale.  In Ucraina, possono accedere alla Gestazione per Altri solo le coppie sposate che hanno un documentato problema di salute e la somma percepita dalla gestante che liberamente decide di portare avanti una gravidanza per altri, è pari ad un rimborso delle spese legate ad una gravidanza.

Carlo e Christian sono papà di due gemelli, Julian e Sebastian di quasi 5 anni, nati negli Stati Uniti tramite Gestazione per altri e sono cittadini italoamericani. Hanno evidenziato come le norme italiane per una coppia dello stesso sesso non prevedano accesso alla Procreazione medicalmente assistita, al matrimonio e neppure all’adozione. Sono quindi andati negli Stati Uniti, che insieme al Canada, sono tra i pochissimi paesi che permettono alle coppie omosessuali di accedere a percorsi di Gestazione per Altri in forma altruistica e/o commerciale. Hanno raccontato il percorso di accesso alla GPA e il rapporto che mantengono con Krista, la loro belly mommy.

Entrambe le coppie hanno chiesto ai Parlamentari presenti di normare la gestazione per altri, invece che proibirla; perché una legge in Italia che regolamenti l’accesso alla Gravidanza per altri solidale garantirebbe  tutti i nati, le gestanti e la coppia. Una legge è l’unica  via possibile per evitare realmente forme illegalità.

“Abbiamo evidenziato come la scelta di estendere la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità anche se praticata all’estero si scontri con il principio di legalità e di colpevolezza nonché con l’attuale orientamento delle giurisdizioni italiane e sovranazionali che escludono qualsiasi tipo di reato rispetto a questi percorsi e riconoscono il diritto superiore del minore a vedere trascritto il proprio atto di nascita formato all’estero”, hanno dichiarato Filomena Gallo e Francesca Re.

“Rendere universale un fatto che per definizione è legato alle scelte di politica criminale di un  paese si scontra con il concetto stesso di reato universale, e soprattutto con il principio della doppia incriminazione che la maggior parte dei paesi europei prevedono per legge come condizione per poter applicare la legge nazionale all’estero: per punire in Italia un reato compiuto in un altro Paese deve essere considerato un fatto illecito anche lì. Questo denota l’intento di questa maggioranza di arrogarsi  il potere di imporre la propria disciplina ad altri Stati, violando la sovranità degli altri stati”.

Inoltre, le proposte di legge in esame mirano non solo ad estendere la punibilità della maternità surrogata commessa all’estero da cittadini italiani, ma vogliono indirettamente anche ostacolare l’applicazione di tecniche di Procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo.

La fecondazione eterologa è tecnica legale dal 2014, reintrodotta nel nostro paese grazie all’azione nei tribunali con le coppie (anche grazie al lavoro difesa e sostegno legale fornito dall’associazione Luca Coscioni). La proposta Varchi (C. 887) vuole infatti estendere la punibilità anche alla commercializzazione dei gameti (il commercio di gameti ed embrioni è vietato in tutta Europa da normativa vincolante comunitaria).

In un Paese, come l’Italia, in cui è impossibile donare gameti e in cui manca ancora il nomenclatore tariffario per tutta la Procreazione medicalmente assistita,  per realizzare tecniche eterologhe occorre importare i gameti dall’estero. E il pagamento delle spese necessarie per questa procedura potrebbe in Italia configurare commercializzazione alla luce della mancata previsione nel nostro paese di rimborso alle donatrici di gameti che negli altri paesi percepiscono un rimborso spese che non supera i mille e cento,00 euro. Ci auguriamo che vengano ascoltate in audizione anche altre associazioni con le persone che intraprendono percorsi di Ges all’estero, insieme anche alle gestanti, affinché vi sia anche maggiore informazione su cosa realmente e nella piena legalità si affronta per trovare paesi dove ci sono  norme chiare e di garanzia per le gestanti e i nati.

L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica insieme ad esperti ed altre associazioni ha elaborato una proposta normativa per la regolamentazione della Gravidanza per altri solidale (QUI il testo), per arrivare ad una regolamentazione della pratica di fecondazione assistita con gravidanza per altri solidale. La Proposta di legge lascia intatto il divieto di utero surrogato commerciale ma dettaglia e regolamenta l’accesso alla tecnica con gravidanza solidale.

L’appello al Parlamento e per saperne di più QUI