All’indomani dell’avvio in commissione Giustizia della discussione sulla proposta di legge di Fratelli d’Italia sulla maternità surrogata come reato universale, l’Associazione Luca Coscioni rilancia l’appello, già firmato da oltre 5.400 persone, per chiedere la legalizzazione della gravidanza per altri solidale. L’obiettivo è quello di normare un percorso che già esiste e che per molte persone rappresenta l’unica possibilità di dar vita a una famiglia.
L’appello è stato lanciato questa mattina, durante una conferenza stampa, insieme ad alcune coppie che hanno avuto accesso alla gestazione per altri all’estero, in Ucraina e negli Stati Uniti d’America, e che hanno raccontato le proprie storie.
➡ La proposta di legge
Per regolamentare la gravidanza per altri in Italia, l’Associazione Luca Coscioni ha elaborato, insieme ad esperti e associazioni, una proposta di legge che nelle scorsa legislatura era stata depositata ma mai discussa. Ora l’Associazione mette a disposizione la proposta di ciascun parlamentare, di qualsiasi gruppo politico, che vorrà depositarla. La proposta di legge prevede di regolamentare la gravidanza solidale per altri, al fine di evitare situazioni di incertezza normativa e fornire piena tutela ai diritti di tutti i soggetti coinvolti e, in particolar modo, ai minori, attraverso: divieto di commercializzazione, possibilità di mero rimborso spese, limite di gravidanze per altri alle quali una donna (che già deve essere madre) si può prestare.
“Voler trattare come “criminali internazionali” persone che non possono mettere al mondo un figlio a causa di malattie, oppure coppie di persone dello stesso sesso, è una una pura follia, figlia di una ideologia proibizionista demagogica e violenta. Così facendo, si alimenta la clandestinità perché si rinuncia a distinguere tra chi subisce sfruttamento per uno stato di necessità e chi esercita una scelta autonoma e consapevole sul proprio corpo”, ha dichiarato Marco Cappato.
“La proposta di legge di Fratelli d’Italia sulla maternità surrogata come reato universale denota una grande ignoranza normativa perché un reato può essere considerato tale solo se è reato anche nel Paese dove è stato commesso. Quindi le coppie che vanno in Ucraina o negli Stati Uniti, paesi dove la gravidanza per altri è legale e normata, non potranno mai essere perseguibili in Italia. Si tratta quindi di una norma che, qualora entrasse in vigore, sarebbe immediatamente impugnabile”, ha dichiarato Filomena Gallo.
“Qui non ci sono criminali. Siamo tutti contrari ad ogni forma di sfruttamento. La proposta di legge sulla gravidanza per altri solidale, elaborata dall’Associazione Luca Coscioni con esperti ed altre associazioni prevede il pieno rispetto dei diritti fondamentali di tutte le persone coinvolte nel percorso, dalla gestante, alla coppia, ai minori ovviamente. La proposta, su cui in queste ore alcuni parlamentari ci hanno già comunicato la loro disponibilità al deposito, prevede un accordo lecito e solidale tra i soggetti coinvolti, in cui la gestante ha un ruolo centrale ed è sottoposta a test medici e psicologici. È previsto che la donna non abbia più di 42 anni, il rimborso delle sole spese che riguardano la gravidanza, un registro nazionale delle gestanti e un massimo di due gestazioni. Inoltre, la donna gestante deve essere autosufficiente economicamente e resta il divieto di Gestazione per Altri commerciale in conformità con il quadro normativo italiano”, ha poi spiegato la segretaria dell’Associazione Luca Coscioni.
➡ Gravidanza per altri in Ucraina: la testimonianza di Evelina e Michele
Evelina e Michele sono una giovane coppia di genitori che ha deciso di ricorrere alla gravidanza per altri in Ucraina. Evelina è, infatti, affetta da una malattia rara che rende la gestazione troppo rischiosa e con quasi scontato esito negativo. Dopo aver tentato la strada dell’adozione (resa impossibile perchè Evelina nel frattempo è entrata in lista di attesa per una operazione), la coppia decide di ricorrere alla Gestazione per altri. La gravidanza ha inizio, ma a febbraio 2022 scoppia la guerra. Il bimbo nasce subito dopo e finalmente Evelina e Michele riescono a partire, a conflitto in corso, per rientrare in Italia con il proprio figlio grazie al supporto dell’Associazione Luca Coscioni.
“Sono affetta da una malattia rara che non consente di portare avanti gravidanze”, ha dichiarato Evelina, “abbiamo portato avanti il percorso per l’adozione, ma è stato bloccato dalla burocrazia dato che ero in attesa di un trapianto, proprio mentre eravamo nel pieno dei consueti tre anni dal matrimonio necessari per accedere alle liste di attesa. Così abbiamo pensato alla Gestazione per altri. Soprattutto dopo aver scoperto che in Ucraina la tecnica avviene dietro rigide misure di sicurezza. La gestante non deve essere in condizioni di bisogno economico, ma in salute e superare uno screening psicologico. La guerra è scoppiata proprio mentre Achille stava venendo alla luce, da quel momento siamo entrati in contatto diretto con la mamma surrogata che ci rassicurava sulle loro condizioni. Grazie all’Associazione Luca Coscioni con i loro avvocati siamo riusciti a raggiungere Leopoli e finalmente abbracciarlo. La mamma surrogata è felice di aver coronato il nostro sogno, non si riconosce in parole come mercificazione e sfruttamento. Tanto che siamo amici, ci scambiamo sempre video, messaggi e quest’estate ci verrà a trovare con la sua famiglia. Lo rifarebbe. Per quanto riguarda il tema economico abbiamo riconosciuto un rimborso giusto, data la responsabilità assunta, i rischi e le spese che deve sostenere una donna in gravidanza”.
➡ Gravidanza per altri negli Stati Uniti: la testimonianza dei Papà per scelta
“Sono molto preoccupato della situazione attuale in cui ci troviamo e penso di parlare a nome di tutte le famiglie arcobaleno, perché la narrazione che oggi la politica ha sulla trascrizione dei certificati di nascita dei nostri figli è ovviamente strumentale e non c’entra nulla con i diritti che hanno i bambini di vedersi riconosciute entrambe le figure genitoriali. La gestazione per altri è un percorso prevalentemente fatto da persone eterosessuali. In questo contesto, io e Carlo, non potendo avere accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, non potendo sposarci nè adottare nè come coppia, nè come single, pur pagando le tasse come tutti i cittadini, siamo stati obbligati ad andare all’estero per coronare quell’istinto genitoriale legittimo che un cittadino può avere o non avere”. Lo ha detto Christian, uno dei due padri dei “Papà per scelta”, genitore dopo una gestazione per altri negli Stati Uniti.
Interviene Carlo: “Voglio fare un appello, ci piacerebbe che questo Paese iniziasse a maturare una maggiore consapevolezza rispetto al percorso libero e volontario e consapevole della Gestazione per altri, e riuscisse ad affrontare con molto più rispetto quelle che sono le tante storie delle singole persone e dei tanti minori. Legare una situazione aberrante come quella della pedofilia alla Gpa è scellerato ed è disinformazione allo stato puro che va a inficiare il presente di tante famiglie omogenitoriali. Questa crociata contro le nostre famiglie è frutto di una forma di bullismo istituzionale. Ridefiniamo i confini tra il diritto di esprimere la propria opinione e il dovere di non insultare.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.